Niente trasferte per i tifosi romani e napoletani. Il provvedimento ha validità di due mesi e nasce in risposta ai terribili fatti che si sono verificati l’8 gennaio scorso quando l’autostrada A1 è diventata teatro di pericolosi scontri tra gli ultras giallorossi e quelli partenopei. La decisione era nell’aria e alla fine, per porre un freno alla violenza che troppo spesso ruota attorno al mondo del calcio, ha prevalso la linea dura.
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Niente trasferte per i tifosi della Roma e del Napoli, il provvedimento
Annunciata per questo pomeriggio la firma del provvedimento da parte del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. La misura, come detto, porterà al divieto di trasferta per le tifoserie del Napoli e della Roma, così da scongiurare il pericolo che possano verificarsi episodi simili a quello avvenuto domenica scorsa presso la stazione di servizio di Badia al Pino, ad Arezzo. Piantedosi era oggi impegnato in prefettura a Trieste per il Comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica ma ha annunciato l’arrivo di un decreto ‘di prevenzione‘ sulle ‘trasferte dei tifosi di Roma e Napoli per i prossimi due mesi’. Il ministro ha poi precisato che tale misura non si pone in alternativa ai daspo individuali che servono ‘per responsabilizzare i singoli autori’ degli scontri, rispetto ai quali è in corso una ferrea ad intensa attività di polizia.
Le indagini delle forze dell’ordine
Inizialmente, le forze dell’ordine avevano identificato circa 195 persone, ritenute responsabili dei tafferugli presso l’area di servizio di Badia al Pino. Si trattava di 115 ultras giallorossi e 80 tifosi napoletani. Le operazioni di identificazione sono tuttora in corso e importanti per il proseguo delle attività si riveleranno le immagini delle telecamere di sorveglianza. Intanto, i primi provvedimenti per arginare la scia di violenza fuori dagli stadi non sono tardati ad arrivare.
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