Stava ballando in sala operatoria proprio mentre la paziente, sotto anestesia, era addormentata, immobile sul tavolo operatorio ed in attesa dell’intervento. A riportare la notizia è Repubblica, pubblicando anche il video del medico che si muove a ritmo di musica. Il video sarebbe stato effettuato da lui stesso con il telefonino. Succede nella Clinica Costa di Formia, protagonista della vicenda lo stesso professionista imputato per omicidio colposo in quanto ritenuto responsabile del decesso di una 21enne che, sempre nella stessa struttura, si era sottoposta ad un intervento di rinoplastica. Ma non solo. La clinica è anche al centro di un altro processo per truffa ai danni della Regione Lazio, in relazione ad alcuni rimborsi mai effettuati.
Mariachiara Mete morta dopo un intervento di rinoplastica
Mariachiara Mete morì dopo una settimana di agonia a seguito di un intervento di rinoplastica. Aveva ricevuto come regalo di compleanno l’intervento per correggere la forma del naso ma le è stato purtroppo fatale. È il 24 giugno del 2019, responsabile della tragedia proprio l’anestesista, accusato di negligenza ed imperizia. Nel sopraggiungere di un arresto cardiocircolatorio, al posto dell’adrenalina le avrebbe infatti somministrato atropina e efedrina; praticandole, inoltre, il massaggio cardiocircolatorio in ritardo ed in modo sbagliato. La paziente era in condizioni molto gravi, dapprima è stata trasferita al Dono Svizzero di Formia e poi al Goretti di Latina ma ormai era troppo tardi ed è stato impossibile salvarla. Dopo alcuni giorni di agonia la ragazza è deceduta.
Il processo
Per l’accaduto, è stato chiesto ed ottenuto da procuratore il rinvio a giudizio, ma il processo deve ancora iniziare. Proprio ieri, peraltro, l’ennesimo rinvio a giudizio dell’udienza. Previsto per il prossimo 8 febbraio il ritorno in aula. Ora, la famiglia della giovane chiede che venga fatta giustizia per la figlia, che sia fatta emergere la verità rispetto a quanto accaduto, nonché il risarcimento dei danni.
Malasanità a Roma: pronto soccorso che scoppiano e malati che ‘spariscono’