Storie di ordinario degrado a Roma. Oggi si ritorna al viadotto della Magliana, per parlare di un’automobile andata in fiamme poco prima di Natale. Un punto questo, dove sono tante le cose date al rogo ogni giorno, con tossine che quasi ogni notte vengono respirante dagli abitanti del quartiere e chi affaccia sul quadrante Marconi, Tor di Valle e Portuense. Qui l’ennesimo caso emblematico, dove si palesa l’ennesimo immobilismo istituzionale sulla faccenda.
La macchina data alle fiamme sotto il viadotto di Roma: chi deve toglierla?
Partiamo dal principio. La notte tra il 23 e il 24 dicembre del 2022, un’automobile viene data alle fiamme su via Greve, a poca distanza da largo Collodi, dallo skatepark del quartiere e soprattutto sotto il famigerato viadotto della Magliana, già tristemente noto alle cronache per i roghi tossici nell’area dell’XI Municipio di Roma Capitale. Le motivazioni che possono aver portato al rogo della macchina sono svariate, ma la più plausibile per i residenti rimane “l’occultamento del mezzo dopo un furto”.
Una situazione come troppe già viste in questo preciso punto di Roma, con le auto che diverse volte venivano date alle fiamme proprio dentro lo spazio dello skatepark. Ora, a riparare quell’area sono arrivati delle nuove barriere Jersey in cemento, che impediscono l’accesso di veicoli in quello spazio. Ciò non ha fatto perdere però la fantasia ai piromani, che ugualmente continuano a bruciare nelle strade adiacenti, come in questo caso su via Greve.
Marco Palma, Consigliere dell’XI Municipio di Roma Capitale, ormai da venti giorni segnala lo stato di abbandono in cui versa lo scheletro di quella macchina: lamiere mangiate da fuoco e polveri sottili, che se respirate possono causare numerosi problemi alla salute umana. Nessuno però viene a ritirare il mezzo, tantomeno poi a pensare una riqualifica di questo spazio lasciato all’abbandono: “Chiederò in sede di Bilancio, all’On. Francesca Barbato, di presentare un ordine del giorno nel quale chiedere una riqualificazione alla proprietà dell’area verde, che confina con largo Collodi (dove c’è lo skatepark e l’auto bruciata e al suo esterno poiché sono stati posizionati i New Jersey). Non capiscono che l’idea dell’ impedimento non ferma il degrado della zona, che può essere salvata solo in sinergia con un’iniziativa anche pubblica o privata che possa comprendere l’area verde”.
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