Puntavano sul fatto che la pizza, è uno dei piatti tipici italiani. E quindi deve essere fatta non solo con prodotti italiani, ma anche con utensili fabbricati nel Belpaese. Quindi avevano apposto su palette, coltelli, taglieri, grattugie e altri attrezzi il nome di una società italiana, per dare quel valore aggiunto alla loro merce. Che era invece prodotta interamente in Cina.
Ma l’escamotage, usato per un ingente quantitativo di prodotti per la preparazione della pizza, è stato scoperto dai funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Civitavecchia nel corso di un controllo finalizzato al contrasto di illeciti di natura extratributaria sulla merce in importazione.
Sequestrate 8 tonnellate di merce
I funzionari dell’Ufficio delle Dogane, in seguito a una verifica di routine del Reparto di Controllo merci, hanno bloccato i prodotti, che sono risultati conformi dal punto di vista fiscale per qualità, quantità e valore, ma che violavano la normativa comunitaria sull’origine delle merci, altrimenti destinate al mercato interno. Il Reparto Antifrode e Analisi rischi merci dell’Ufficio ha sequestrato prodotti per la preparazione della pizza, provenienti dalla Cina, per un quantitativo di oltre 8 tonnellate e un valore di oltre 150mila euro.
Marchio italiano per confondere gli acquirenti
La merce importata non riportava alcuna indicazione in materia di origine ma, al contrario, su di essa risultava apposto un marchio italiano, con conseguente violazione della legge sul “Made in Italy”. Nel caso di specie, sono state rilevate fallaci indicazioni per l’uso dei marchi da parte dei titolari della merce, con modalità tali da indurre il consumatore a ritenere che i prodotti avessero origine italiana ai sensi della normativa europea sull’origine. In realtà i prodotti non erano accompagnati da indicazioni precise ed evidenti sull’origine o la provenienza estera o comunque sufficienti ad evitare qualsiasi fraintendimento.