Roma. Un fatto eclatante, andato in scena la notte dell’11 giugno del 2017 nella Capitale. Un turista siciliano viene raggiunto da un pugno sul volto, a colpire era stato un poliziotto. Dopo il colpo, il ragazzo si dirige verso il pronto soccorso dell’ospedale Sant’Eugenio, e lì spiega di essere stato aggredito da un agente. Il medico sembra interessato, ascolta, ma poi non gli prescrive nessun esame. Ora, a distanza di 5 anni il poliziotto è stato condannato per lesioni e falso a 5 anni di reclusione e il medico del pronto soccorso a un anno perché si sarebbe rifiutato di curare il ragazzo.
Poliziotto colpisce il turista al volto: aveva chiesto informazioni all’agente
Questa sarebbe, dunque, la ricostruzione dei fatti secondo quanto riportato da Giulio De Santis sul Corriere della Sera. Era l’1.00 di notte, quando il il giovane turista siciliano di Gela si trovava in compagnia di un amico nel quartiere Eur di Roma. Avevano trascorso la serata alla Bibliotechina e poi nella zona del Gay Village. Durante il loro rientro, avevano fermato una pattuglia di polizia per chiedere alcune informazioni, e così il turista si rivolge al poliziotto di turno facendogli una domanda, ma ecco che questo gli sferra direttamente un pugno sul volto. La ragione? Non è dato saperla. L’unica cosa certa è che i pm hanno scartato l’ipotesi dell’aggressione omofoba.
Condannato anche il medico
Ad ogni modo, il giovane si reca al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Eugenio, racconta tutto al medico di turno, il quale, come anticipato, porge il suo orecchio all’accaduto, ma poi non prescrive nessuna cura per il ragazzo colpito. Ovviamente il giovane, poi, spazientito, va via. Il giorno dopo rientra in Sicilia e nella sua città, a Gela, viene sottoposto a un intervento per una frattura scomposta della mandibola: sono 30 giorni di prognosi. Ed è a questo punto che decide di presentare una denuncia, la cui sentenza arriva dopo 5 anni: la condanna scatta sia per il poliziotto che gli ha dato un pugno che per il medico del pronto soccorso.