Sporcizia e degrado nel Cimitero del Verano, principale camposanto di Roma. Il Verano, costruito durante il periodo dell’occupazione francese tra il 1808 e il 1814, è il più importante luogo di sepoltura della Capitale. Purtroppo però nonostante la sua storia e la sua rilevanza molte zone versano in uno stato di degrado e abbandono più totali. Tombe distrutte da vandali o deteriorate negli anni, recinti arancioni ovunque, tubature rotte con perdite d’acqua importanti vicino le tombe, marmi staccati, facciate con intonaco mai ripristinato e erbe infestanti un po’ ovunque. Centinaia di romani e turisti devono assistere ogni giorno a questo triste spettacolo che ormai va avanti da anni.
Tombe distrutte e viali interrotti
Addentrandosi nelle tantissime vie che percorrono il cimitero del Verano, si possono notare fin da subito numerose tombe antiche e non soggette a deterioramento o ad atti vandalici. Marmi distrutti ostruiscono i vialetti o sono in procinto di cadere dai sepolcri. Lastre di copertura divelte o aperte in più punti. “Vengo spesso qui a trovare mio fratello ma ogni volta e un percorso ad ostacoli”, commenta Chiara. Le vie che portano al luogo dove riposa il fratello infatti, sono tutte cosparse di rifiuti e i pavimenti sono particolarmente scivolosi. Una volta arrivati lo scenario è ancora più desolante in quanto le erbacce e i rifiuti costeggiano il muretto di delimitazione. “Ogni volta che vedo devo informare gli enti presenti al gabbiotto di questo degrado e solo una tantum viene effettuata una pulizia non accurata degli spazi”, continua. Numerose sono infatti le segnalazioni effettuate dall’utente che con le lacrime agli occhi rimane rassegnata di fronte a questo stato di degrado perenne. “Vorrei che mio fratello riposasse in pace, in un luogo dignitoso e pulito ma siamo a Roma e so come non funziona nulla”, conclude Chiara.
Perdite d’acqua e impossibilità di accedere alle tombe
Continuando il percorso nel cimitero ci si può imbattere addirittura in una copiosa perdita d’acqua dovuta alla rottura di una tubatura. Infatti, il fontanile dove i frequentatori dell’area riempiono i vasi, è inaccessibile per via di un “lago” formatosi da questa rottura. Il geyser d’acqua è impressionante in quanto il suo getto finisce non solo su tutto il marciapiede ma anche sulle tombe. “Vorrei lasciare un fiore ad un mio caro amico ma a meno che non indossi un k-way e degli stivali antipioggia, non posso avvicinarmi”, ci spiega Giovanni. Il vialetto infatti è completamente allagato e il getto proveniente dal rubinetto non permette il passaggio. “Ogni volta che vengo qui è una scoperta visto che riscontro nuove criticità ovunque”, conclude Giovanni. Ebbene sì: è veramente sconcertante assistere allo stato di degrado in cui versa questo tratto. Spostandosi di qualche metro certe tombe sono recintate da tempo immemore dalle famose reti arancioni, che troviamo un po’ ovunque abbandonate nella Capitale. Le strade che circondano invece questa zona in alcuni punti sono completamente deteriorate. Radici affioranti nei bordo strada e addirittura buche di grosse dimensioni, come se non bastassero quelle che ricoprono le strade della capitale.
L’ingresso principale dal Quadriportico
Questo tratto è forse quello più conosciuto del cimitero, l’ingresso dal quadriportico vicino la Chiesa di San Lorenzo. Opera del Vespignani, fu edificata nel lontano 1870. Prima di accedere però non si non può non notare una piccola discarica a cielo aperto proprio davanti l’entrata. Centinaia di rifiuti e cartoni dei fiori regalano un triste spettacolo ai migliaia di romani e non che quotidianamente frequentano il parcheggio. Una volta entrati dal Quadriportico, vicino la famosa tomba di Vittorio Gassmann, ci imbattiamo in uno stato di degrado spaventoso. Molti luoghi di sepoltura sono chiusi da anni dalle reti metalliche. Un albero di enormi dimensioni è addirittura recintato con le ormai classiche reti arancioni visto che le sue radici hanno completamente divelto il marciapiede. Anche in questo tratto molti marmi sono distrutti e lasciati sull’asfalto senza essere rimossi. Ciò che però lascia ancora più perplessi e sconcertati sulla pulizia, sono gli enormi quantitativi di sigarette vicino le tombe nell’area dell’ex guardiano. “Ormai sono rassegnata, ogni volta devo portarmi una scopa per poter pulire lo schifo che viene lasciato vicino la tomba di mio marito”, commenta Lia.
I dintorni del Verano
Non va meglio nelle vie che circondano il cimitero in quanto tra accampamenti, lavori fermi, degrado, parcheggiatori abusivi e criminalità la situazione peggiora a vista d’occhio. Al di sotto dei cavalcavia vicino la stazione Tiburtina ad esempio possiamo notare una miriade di tende e rifiuti con tantissime persone che vivono in condizioni pessime. Il parcheggio principale invece del cimitero ospita roulotte con piccoli insediamenti. Davanti l’università e vicino quindi il Quadriportico c’è un enorme parcheggio controllato dai parcheggiatori abusivi. “Ogni mattina devo lasciargli minimo 1 euro oltre al costo del biglietto di sosta, sennò ho paura di ritrovare l’auto danneggiata”, dichiara un pendolare. Le auto in questa area sono parcheggiate ovunque e le strade, in alcuni momenti della giornata, diventano a senso unico alternato. La sera invece la zona si anima ancora di più per via della vicina San Lorenzo, luogo di ritrovo di tantissimi giovani. E’ qui che va in scena uno spettacolo indegno per la capitale. Spaccio di sostanze stupefacenti a cielo aperto e fiumi di alcol fanno da contorno alla movida. “Perché non si interviene concretamente per risolvere tutte queste criticità? Perché devo aver paura a camminare? Spero che un giorno Roma sia all’altezza del nome che porta”, conclude il pendolare.
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