Si dovrà presentare davanti ai giudici del Tribunale di Macerata il prossimo gennaio, un 33enne di Ancona il quale è accusato di truffa aggravata nei confronti di preti e suore in tutta Italia. Il meccanismo e il raggiro era stato scoperto dai carabinieri di Ferentino, comune in provincia di Frosinone, da dove è partita l’indagine all’indomani di una segnalazione trasmessa dal parroco della città stessa. Nel giro di soli 2 anni, il soggetto aveva racimolato ben 500mila euro, divisi fra varie postepay. La notizia è stata condivisa anche da il Messaggero.
La storia della truffa e il raggiro del 33enne
Il punto iniziale di questa storia risale al 2018, quando un parroco del centro di Ferentino rispondeva ad una chiamata. Dall’altra parte del telefono c’era un giovane che gli confidava di trovarsi in condizioni molto critiche a seguito di un grave incidente stradale dopo il quale era stato ricoverato in ospedale, con tanto di sequestro di automobile. Il truffatore si era presentato con un nome fittizio, e nel corso di quella telefonata aveva raccontato di essersi trasferito da poco nel comune ciociaro e, per tale ragione, di non sapere a chi chiedere aiuto. Così, colpito da quella storia, il parroco aveva deciso di aiutare il giovane, inviando sulla sua postepay la prima somma di 500 euro. Passano i giorni, e dopo qualche settimana il parroco inizia a chiede notizie del giovane ricoverato in ospedale, ma arriva la sorpresa: scopre di essere stato truffato. Dall’ospedale nessuno lo conosceva.
La segnalazione ai carabinieri
Così, dopo i giusti sospetti del parroco, aveva deciso di rivolgersi ai carabinieri, i quali hanno fatto iniziare subito le indagini sul caso. Proprio durante le ricerche, i militano avevano scoperto che le compagnie di carabinieri di tutta Italia stavano ricevendo segnalazioni dello stesso tipo, con stesso modus operandi e stesso genere di vittima: erano tutte persone religiose, preti, parroci, suore e via discorrendo. Addirittura, due parroci lucani sarebbero arrivati a versare la cifra di 20.000 euro. Dopo ulteriori ricerche e l’incrocio delle informazioni, ecco che proprio i carabinieri di Ferentino sono riusciti a risalire all’identità del 33enne e, grazie alla collaborazione dei colleghi marchigiani, ad effettuare perquisizioni domiciliari. Dagli elementi emersi, l’uomo è stato definitivamente inchiodato: in casa, infatti, i militari hanno ritrovato schede telefoniche, indirizzi e numeri telefonici di preti, suore e parroci, fra cui proprio quello di Ferentino. La denuncia è arrivata a destinazione, ora il truffatore dovrà affrontare il processo all’inizio del nuovo anno.