Un uomo anziano, affetto dall’Alzheimer e con un conto corrente a sei zeri. Sono queste le condizioni in si trovava uno dei più quotati commercialisti romani quando D.S., una consulente finanziaria di 30 anni più giovane, aveva deciso di sposarlo ne febbraio di 3 anni fa. Le nozze erano andate bene, e anche i primi mesi di convivenza. Ma poi l’anziano professionista si è ritrovato con il conto corrente spolpato: mancavano all’appello due milioni e mezzo di euro che D.S., a colpi di bonifici generosi, gli avrebbe portato via. Con questi elementi, certo, per inquirenti ed investigatori che lavorano sul caso, ci sono davvero pochi dubbi su come sia andata la vicenda. Un matrimonio di interesse.
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Un matrimonio di interesse: impedisce al compagno di curare l’Alzheimer per i soldi
Interesse, almeno dalla parte della signora, la quale pur di raggiungere il suo obiettivo avrebbe ”imposto al marito l’interruzione delle terapie e dei trattamenti per la cura dell’Alzheimer”. Un alleato importante, dal momento che in tal mondo il marito sarebbe stato meno lucido e più arrendevole verso le sue richieste. Ma a scoprire il misfatto ci hanno pensato i due figli del commercialista che si sono accorti delle manovre della donna e così hanno denunciato tutto. La loro tesi, ora, ha trovato il sostegno della procura. Di fatto, proprio il pm Carlo Villani, dopo una delicata indagine della Guardia di Finanza di piazzale Clodio, ha chiesto il processo per la consulente finanziaria per circonvenzione d’incapace e impiego di denaro di provenienza illecita, come riporta anche Repubblica. Una storia complessa, intricata, che inizia con i soldi e finisce con i soldi.
Gli antefatti e il matrimonio di convenienza
La coppia, infatti, si era conosciuta per una questione di soldi e investimenti. Il commercialista, classe 1935, possiede un patrimonio importante, mentre la donna è una apprezzata private banker nel settore. Dopo qualche anno, i due convolano a nozze. La data stessa del matrimonio è molto sospetta. Secondo i pm, infatti, si celebra “il giorno precedente all’inizio delle perizie per l’accertamento dell’infermità di mente del commercialista” e “per la nomina di un amministratore di sostegno”. La cosa, ad ogni modo, non impedisce ai due di pronunciare il loro amore davanti al prete. Il tempo di finire tutte le cerimonie del caso, e poi la donna si trasforma: ”ha un controllo pressante sul marito”, scrive il sostituto nel capo d’imputazione. “Lo conduce in banca con atteggiamenti intimidatori anche verso il personale degli istituti di credito pretendendo il rilascio di carte di pagamento e credenziali di accesso ai conti e all’home banking”. Per i due figli la cosa diventa troppo esagerata, così inizia una guerra familiare in cui i figli stessi decidono di denunciare gli accadimenti. Il prossimo 17 febbraio è fissata l’udienza di fronte al gup.