Corruzione al Tar del Lazio. Due avvocati amministrativi sono finiti ai domiciliari mentre un magistrato è stato sospeso per un anno. L’accusa è quella di corruzione in atti giudiziari, in forza della quale ci sono anche delle intercettazione telefoniche. L’indagine è diretta dalla Procura di Roma mentre la misura degli arresti domiciliari è stato eseguita dai carabinieri del nucleo Investigativo del Reparto Operativo della Capitale.
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Corruzione al Tar del Lazio, i giudici coinvolti
Ai domiciliari sono finiti due avvocati: Federico Tedeschini e Pierfrancesco Sicco, mentre ad essere sospeso per un anno dalla professione l’avvocato Gianmaria Covino. Nei guai, inoltre, è finita anche Gaia Ceccucci, commissaria ad acta per il servizio idrico nella provincia di Imperia. Alla donna i giudici contestano: ‘violazione dei doveri di imparzialità della pubblica amministrazione, plurimi incarichi legali e di consulenza nello studio di Tedeschini’. Invece, il giudice finito nell’inchiesta e sospeso è Maria Silvestro Russo, presidente della III sezione del Tar del Lazio che è accusato di corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio.
Le parole del gip
Come anticipato e come si legge anche dal Messaggero, ad avvalorare le accuse ci sono anche delle intercettazioni telefoniche che, come dichiarato dal gip che si sta occupando dell’inchiesta rappresentano ‘l’ennesima conferma di come Tedeschini rappresenti un centro di riferimento e di potere nella Capitale per accedere a raccomandazioni politico-istituzionali; in tal modo Tedeschini acquisisce ulteriore potere e credito presso centri di interesse da monetizzare al momento opportuno con richieste di favori per sé, per i suoi clienti o persone a lui vicine’.
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