Si è conclusa, da parte dei Carabinieri del gruppo Nas, l’operazione Shield III: vasta operazione internazionale finalizzata alla tutela della salute e al contrasto della criminalità farmaceutica. Acronimo di Safe Health Implementation, Enforcement and Legal Development, l’operazione si è sviluppata, tra aprile e novembre 2022, sotto la direzione di EUROPOL e con la partecipazione, quale unica Forza di Polizia italiana, del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute. Quest’ultimo ha svolto un ruolo organizzativo, di pianificazione e direzione, unitamente alla Polizia greca, all’OCLAESP francese e alla Guardia Civil spagnola. All’operazione hanno aderito 28 Paesi (19 stati membri dell’UE e 9 paesi terzi), l’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF), l’Ufficio dell’UE per la proprietà intellettuale (EUIPO) che ha offerto sostegno finanziario, Frontex, l’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) e l’Organizzazione Mondiale delle Dogane.
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L’operazione internazionale Shield III
L’azione congiunta ha affrontato in maniera globale il fenomeno del cd. pharma crime, inteso come contraffazione, diversion dalla catena legale di approvvigionamento, furti e traffico illecito, mediante lo svolgimento di targeted actions in materia di doping, medicinali, principi attivi farmacologici anche ad effetto stupefacente, con un focus sulle nuove sostanze psicoattive, integratori alimentari e prodotti connessi con l’emergenza COVID-19. Particolare attenzione è stata dedicata al cyber patrolling del mercato on-line, che rappresenta come noto un fenomeno in crescita esponenziale favorito dall’anonimato della rete e dalle opportunità di speculazione offerte dai differenziali normativi nelle legislazioni di settore dei diversi Paesi.
Anche quest’anno al Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, è stato affidato il delicato ruolo di co-leader di EUROPOL, posizione di primaria responsabilità che ha consentito al NAS di partecipare al processo decisionale prendendo posto nella “cabina di regia” (composta anche dalla Polizia greca, all’OCLAESP francese e alla Guardia Civil spagnola) che ha pianificato le attività, nonché diretto e coordinato i Paesi aderenti nei vari settori d’intervento nonché posizione di action leader nell’ambito del progetto EMPACT 3.5 sulla contraffazione dei farmaci.
Le ispezioni e i sequestri
Significativo è stato il contributo fornito all’Operazione a livello nazionale da parte della Specialità, nel quale i Carabinieri NAS hanno condotto 170 attività ispettive e di polizia giudiziaria, con l’avvio di 82 tra procedimenti giudiziari e amministrativi che hanno portato all’esecuzione di complessivi 21 arresti e 123 deferimenti alle competenti Autorità giudiziarie. Ingenti i sequestri di medicinali e di sostanze dopanti di diverse tipologie, d’integratori, nonché di dispositivi medici e di prodotti di vario genere anche collegati al trattamento del COVID-19: oltre 9.000 confezioni e circa 362.000 unità in diverse forme farmaceutiche (compresse, fiale, iniettabili, polveri), contenenti principi attivi a varia indicazione terapeutica, principalmente riconducibili ad anabolizzanti, antibiotici,
antinfiammatori, disfunzione erettile e vantanti proprietà per il trattamento del COVID-19. Il valore commerciale di tutti i sequestri raggiunge la cifra di circa 3.000.000 euro.
Le vendite online
Parallelamente è stato condotto un mirato controllo sull’offerta in vendita e la pubblicità illecite di medicinali on line. Lo specifico ambito del contrasto al cd. cybercrime farmaceutico rimane, infatti, uno degli aspetti più sensibili soprattutto rispetto alla diffusione del COVID-19. Non è da escludere, infatti, il rischio che i cittadini si affidino a rimedi “fai da te” disponibili in rete piuttosto che seguire le indicazioni delle autorità sanitarie, alimentando quindi il mercato dei farmaci di provenienza dubbia, se non illecita, e i canali paralleli di approvvigionamento.
Oltre 90 i siti oscurati
In questo contesto, i militari del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute hanno quindi condotto mirate analisi del web che, nel solo periodo di riferimento, hanno consentito di individuare e “oscurare”, su provvedimenti del Ministero della Salute, 93 siti internet tutti con server ubicati all’estero e con dati fittizi dei relativi gestori. Di questi siti, 49 erano riferiti a medicinali a base di principi
attivi (idrossiclorochina, clorochina, lopinavir/ritonavir, azitromicina, colchicina e ivermectina) per i quali sono state emesse restrizioni all’impiego off label al di fuori di ricerche e studi clinici connessi con il COVID-19, mentre 44 proponevano in vendita e pubblicizzavano medicinali a varia indicazione terapeutica, prevalentemente dopanti, contro la disfunzione erettile, antinfiammatori e antibiotici, tutti soggetti a obbligo di prescrizione, nonché presunti integratori alimentari vantanti, indebitamente, proprietà terapeutiche.
Le attività sportive
Altro settore di attenzione sono state le attività sportive, sia a livello professionistico sia amatoriale, nel cui ambito sono state condotte 145 verifiche antidoping “in” (134) e “out” (11) competition, che hanno consentito di sottoporre a controllo 571 atleti (560 a margine di gare e 11 fuori gara), 18 dei quali sono risultati positivi (17 “in” e 1 “out” competition). In tale contesto, gli Ispettori Investigativi Antidoping del NAS si sono avvalsi della consolidata collaborazione di NADO-ITALIA e della Sezione Vigilanza sul Doping del Ministero della Salute, sotto la cui egida hanno effettuato i vari controlli.
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Il sequestro del laboratorio clandestino
L’occasione operativa è, infine, stata proficua per favorire i rapporti di cooperazione istituzionale tra il NAS e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, in linea con quanto previsto dal Protocollo d’intesa tra il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri e la medesima Agenzia. Da segnalare, al riguardo, oltre ai numerosi controlli e sequestri condotti congiuntamente in relazione all’illecita importazione dall’estero di medicinali sprovvisti di autorizzazione all’immissione in commercio, la recente operazione che nel mese di novembre, a San Marino, ha portato al sequestro di un laboratorio clandestino al cui interno venivano prodotte sostanze anabolizzanti e dopanti.
Il bilancio dell’operazione Shield III
Complessivamente l’Operazione “SHIELD III”, condotta nei Paesi aderenti, ha permesso di smantellare 59 gruppi criminali, sequestrare migliaia di medicinali, materie prime e prodotti dopanti di vario genere, per un totale di oltre 10 milioni di unità, in varie forme farmaceutiche per un valore commerciale di 40 milioni di euro. Sequestrati, inoltre, 10 laboratori clandestini e oltre un milione di mascherine non conformi. Sono state controllate oltre 218.000 spedizioni, 74.000 circa di esse poste sotto il vincolo del sequestro, nonché monitorati oltre 1.000 siti web oscurandone 93. L’attività antidoping si è, invece, concretizzata in circa 6.800 controlli ad atleti, tra “in” e “out” competition, riscontrando 48 positività, di cui 39 “in” e 9 “out” competition. Al termine delle operazioni 349 persone sono state deferite a vario titolo alle Autorità Giudiziarie nazionali.
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