Torniamo ad occuparci del caso dei PEBA (i piani per l’abbattimento delle barriere architettoniche) a Pomezia e in particolare delle linee guida per la sua realizzazione che il Comune di Pomezia aveva commissionato ad una società toscana, la Crealink con sede a Pisa, nel novembre 2020. Circa 25mila euro il costo totale dell’operazione comprensivo però della stesura anche dei PUMS (Piano urbano della mobilità) con scadenze fissate per la consegna dei documenti rispettivamente a fine dicembre di quello stesso anno e a giugno dell’anno successivo.
La Cellula Coscioni: “Nessuno ci ha ancora mostrato le linee guida PEBA commissionate alla Crealink”
Ma per ciò che riguarda le linee guida dei PEBA sin da subito erano emerse alcune perplessità sollevate dalla Cellula Coscioni di Pomezia considerando che la Regione Lazio le aveva già messe a disposizione dei Comuni (gratuitamente) nel febbraio del 2020. Quindi perché commissionarle ad una società privata? Quei soldi si sarebbero potuti risparmiare? Non solo. Sul caso restano ancora oggi ulteriori discrepanze. Innanzitutto perché finora non sono state pubblicate da nessuna parte (tanto meno nella bozza dei PEBA approvata in Consiglio Comunale nel maggio scorso), né sono state fornite alla Cellula Luca Coscioni, che da tempo si batte affinché la città si doti del PEBA previsto per legge dagli anni 80′ (così come per tutti gli altri Comuni inadempienti in Italia) che pure aveva fatto un accesso civico agli atti al Comune. Noi stessi ne abbiamo fatto richiesta direttamente alla Crealink via PEC non ricevendo ancora risposta. “La nostra prima richiesta di accesso agli atti per visionare le linee guida PEBA prodotte dalla società toscana era stata avanzata nei primi mesi del 2021 ma l’accesso venne ignorato il che ci portò a diffidare il Comune”, spiega la Cellula Coscioni.
“La (non) risposta giunse poi a scadenza e ci venne comunicato che sì le linee guida erano state consegnate, ma che l’organo politico (il Sindaco e la Giunta) doveva ancora esaminarle e approvarle”. Questo accadeva ad aprile 2021. “Era evidente l’ostruzionismo muscolare della negazione di un atto dovuto per legge a patto – è chiaro – che questo atto esista. Caduta la Giunta abbiamo avanzato di nuovo richiesta e gli Uffici ci hanno inviato una serie di documenti (già pubblici e al di fuori delle nostre richieste) ma non le linee guida del PEBA dalla società toscana e pagate con soldi pubblici”.
Che fine ha fatto dunque questa documentazione? E perché continua ad essere negata alla Coscioni? “Le opzioni sono due – sentenzia la Cellula – o in violazione della legge le linee guida ci vengono ancora negate oppure l’Amministrazione Zuccalà avrebbe pagato una società privata per avere un servizio che non sarebbe poi stato corrisposto e inoltre non sarebbe stato fatto nulla per esigerne l’erogazione. Delle due, l’una. E il tutto appare ancora più ambiguo se si pensa che la Regione Lazio quelle linee guida ce le aveva già pronte ed erano gratuite”.
Il processo
Intanto tra pochi giorni, dopo alcuni rinvii, dovrebbe arrivare la sentenza nel procedimento che vede coinvolto il Comune di Pomezia proprio per la mancata approvazione dei PEBA. L’azione legale, lo ricordiamo, era stata proposta a novembre 2019 dalla Cellula Luca Coscioni a seguito dei ritardi nella realizzazione del documento da parte dell’Amministrazione nonostante l’impegno preso nella campagna elettorale del 2018. Allora, ricorderete, tutti i candidati a Sindaco, compreso l’ex Primo Cittadino Adriano Zuccalà, si erano impegnati, attraverso un crono-programma da attuare in tempi congrui e ragionevoli, a giungere infine al PEBA ma di fronte all’inerzia dell’Ente la Coscioni, promotrice dell’iniziativa, aveva deciso di ricorrere al Giudice: da un lato per condannare il Comune “per condotta discriminatoria e portarlo così ad adottare i Piani di Eliminazione delle BarriereArchitettoniche entro termini congrui e ragionevoli”, dall’altro, aspetto questo direttamente collegato, per “rimuovere tutta una serie di barriere architettoniche puntuali presenti sul territorio”.
Il nuovo crono-programma disatteso
Del resto anche quello che poteva rappresentare un “nuovo inizio” per i PEBA a Pomezia, dopo l’approvazione in Consiglio Comunale nel maggio scorso, purtroppo non si è rivelato tale. Sì perché il nuovo crono programma stabilito in “autonomia” questa volta dall’ex Amministrazione Zuccalà – che prevedeva un percorso per giungere all’esecuzione dei Piani in circa due anni – ha subito disatteso le aspettative. I primi adempimenti temporali sono infatti subito naufragati, e questo già prima della crisi politica, considerando che dei primi step da realizzare non se ne è saputo più nulla. E la successiva caduta della Giunta ha fatto il resto.
Il Comune di Pomezia
Ad ottobre scorso la Cellula Coscioni è stata ricevuta dal Commissario Prefettizio insediatosi nel frattempo in Comune dopo la caduta della Giunta Zuccalà. L’incontro si sarebbe dovuto aggiornare poi di lì ad un mese ma, mentre andiamo in stampa, la Cellula non è ancora stata convocata. Il Comune di Pomezia fa sapere tuttavia che a breve avverrà questo nuovo incontro con una delegazione della Cellula di Pomezia dell’Associazione Luca Coscioni al termine degli approfondimenti sugli argomenti affrontati nel corso del primo colloquio preliminare tra il Commissario straordinario, i dirigenti competenti e l’Associazione, improntato all’ascolto e alla condivisione. Il Viceprefetto Giancarlo Dionisi ha confermato la propria attenzione al tema della disabilità e al P.E.B.A, il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche, con l’impiego delle necessarie risorse finanziarie
Il secondo giallo sul PEBA
Il caso delle linee guida ad ogni modo non è il solo aspetto in questa vicenda a dover necessitare di chiarimenti. Parliamo ad esempio della presunta approvazione antecedente del PEBA (rispetto cioè a quella del maggio 2022) con il quale l’Avvocato del Comune ha provato a scardinare davanti al Giudice le istanze avanzate dalla Cellula Coscioni. Nel difendersi in Tribunale nel processo in corso infatti il legale dell’Ente aveva infatti dichiarato che “in data 28 dicembre 2020 il Comune di Pomezia aveva adottato il P.E.B.A. facendo così cadere il presupposto stesso del provvedimento”. Ma se il PEBA era già stato approvato, di cosa si è discusso poco meno di sei mesi fa in Consiglio? A maggio dell’anno successivo il Sindaco Zuccalà aveva allora spiegato, di fronte a questa discrepanza, che “le linee guida per la predisposizione dei PEBA” e il “PEBA stesso sono due cose diverse e che quest’ultimo risultava ancora in fase di redazione”. Precisando che il documento allegato dall’Avvocato del Comune (a spese della collettività è sempre bene ricordarlo) recava l’intestazione PEBA e non “linee guida” è però vero che di tale documento all’epoca non ce n’era riscontro sull’Albo Pretorio. Ma perché allora sostenere una tesi del genere davanti al Giudice? Ad oggi non è dato saperlo.
PEBA a Pomezia, Comune ancora in ritardo. La Cellula Coscioni: “Scadenze nuovamente non rispettate”