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PDL: BOTTE, RISPOSTE E CONTRACCOLPI
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Ormai è guerra aperta tra gli esponenti delle “fazioni” del PDL. Dopo il duro comunicato presentato da 4 consiglieri, Cruciani, Errico, Valentini e Puggioni, i quali confermavano l’unità del centrodestra a patto che non ci fossero autocandidature obbligate, riferendosi a chiare lettere a Luigi Celori, il quale aveva affermato che – nel PDL o con la sua Lista “Minerva Tritonia” – il sindaco sarebbe stato lui, lo stesso Celori risponde dalle pagine di un quotidiano locale, dichiarando che domani la sua candidatura sarà ufficializzata dai vertici del Partito. “Sarò il candidato sindaco di tutto il centrodestra pometino – ha detto al collega di “Latina Oggi” – e voglio anche ringraziare tutti i partiti della coalizione, con i quali da più di un anno è partito il dialogo, per l’ottimo lavoro fatto sul programma elettorale. Con la forza della ragione tutti insieme garantiremo un cambiamento senza avventure”. E, visto che effettivamente domani si dovrebbe sapere chi rappresenterà la coalizione di centrodestra, l’ipotesi potrebbe essere corretta, se non fosse per la reazione non solo dei firmatari del comunicato di giovedì scorso, ma anche del consigliere comunale Alberto Gazzè, a cui si sono uniti i membri del direttivo Vincenzo Mauro, Sandro Paoloni, Antonio Sauchelli, Ulderico Granata, Maurizio Busti e Giuliano Peretti. Undici firme per una lettera indirizzata ai membri del Coordinamento Regionale, ossia a Vincenzo Piso, Alfredo Pallone, Francesco Lollobrigida e Angelo Santori, attraverso la quale si chiede innanzi tutto il commissariamento del Coordinatore pometino, Rodolfo Serafini, colpevole di latitanza prolungata, ed una riunione urgente in cui i firmatari rappresenteranno la proposta del candidato a Sindaco del PDL.\n\n“Quando si verifica una auto convocazione di un organismo democratico, si vuole delegittimarlo o si vuole colmare un vuoto di gestione – spiegano gli undici esponenti pidiellini – Nel nostro caso vale la seconda ipotesi. Il Coordinatore locale Rodolfo Serafini è da circa due mesi che irresponsabilmente non sente la necessità di far funzionare il nostro organismo politico locale, con l’aggravante che tutto ciò avviene in piena campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio Comunale di Pomezia”. Dal momento che il PDL nel centrodestra è il partito di maggioranza relativa, lo stesso dovrebbe essere – dichiarano – l’organismo politico su cui dovrebbero ricadere le maggiori responsabilità nell’indicare linea politica, programma e metodi nei confronti dei partiti che dovranno far parte di un’eventuale coalizione di centrodestra. “Al contrario – continua il documento – in questo periodo abbiamo prodotto il nulla, facendoci scavalcare per responsabilità ed idee politiche dall’UDC, che si è assunto la responsabilità di convocare tutti i potenziali alleati in una riunione in cui ha posto all’ordine del giorno la discussione e la firma di documenti che sono un preambolo politico al programma, e lo stesso programma che era risultato finale delle delegazioni dei partiti presenti. Siamo stati capaci di non far concludere positivamente questa riunione, in quanto il nostro coordinatore ha rifiutato entrambi i documenti senza alcuna motivazione politica. La stessa UDC al termine di questa riunione ha passato simbolicamente il testimone al nostro coordinatore, invitandolo a procedere nel solco tracciato per chiudere la più presto l’alleanza politica stessa”. E cosa è stato fatto? “Nulla. Anche su questo delicato argomento, da circa dieci giorni, non abbiamo preso nessuna iniziativa in merito. A questo punto è necessario far notare ai responsabili di partito come si stia mancando completamente il nostro ruolo. Diamo alla gente quasi la certezza che l’interesse è solo orientato verso la gestione del potere, puntando la nostra attenzione solo sulla scelta del nome del Sindaco, che dovrebbe essere una scelta democratica fatta collegialmente. L’atteggiamento tenuto fino ad oggi dal coordinatore Serafini è volto a far sì che il candidato a sindaco venga imposto dall’alto. La nostra è un opposizione chiara e netta che vuole rappresentare una assunzione di responsabilità collegiale volta certamente a creare proposte alternative. Noi dichiariamo fermamente che non siamo disponibili a subire un candidato a sindaco imposto e non condiviso, quindi, democraticamente, chiediamo di essere ascoltati”.\n\nDomani si saprà se le richieste fatte dai 5 consiglieri e dai 6 membri del direttivo verranno accolte o se ha ragione Celori ad essere sicuro che l’unico nome possibile è il suo. Qualora così fosse, si prevede che saranno molti gli esponenti del PDL che cambieranno bandiera, portando il loro elettorato verso altri lidi. Ma, valutando l’altra faccia della medaglia, allo stesso modo possiamo immaginare che, qualora Celori non venga accontentato, saranno i suoi voti ad essere dirottati altrove. In entrambi i casi, a beneficiarne saranno gli altri candidati Sindaco e, in particolare, la coalizione di centrosinistra guidata dal Sindaco uscente Enrico De Fusco.