La Legge di Bilancio prossima sarà una delle prime, importanti, manovre del nuovo Governo Meloni, ormai già non così nuovo, dal momento che sono passate diverse settimane dal suo insediamento, mentre alcune manovre sono già state promulgate, con tutte le rettifiche del caso – si pensi al decreto contro i rave party, visto, revisionato ed emendato. Ora, arriva un’altra manovra che dovrà essere approvata dal Parlamento entro il 31 dicembre. Le manovre vanno avanti, ma intanto crescono anche gli emendamenti depositati da tutti i gruppi parlamentari, sono oltre 3.000 e non sembrano voler diminuire. Emendamenti che, ad ogni modo, toccato tutti gli argomenti, tra i quali anche il tema degli animali domestici.
Bonus animali domestici: la proposta di Brambilla
Nel dettaglio, c’è un emendamento proposto da Michela Vittoria Brambilla, dal Gruppo Misto, che propone un bonus per chi possiede animali domestici. Nel dettaglio, si tratterebbe di un assegno del valore di 150 euro annui per ogni animale d’affezione (domestico) che vive all’interno della famiglia ed è iscritto correttamente nella relativa anagrafe. Stando all’emendamento proposto, l’importo massimo dovrebbe essere di 450 euro all’anno. Un assegno che, in caso di approvazione, dovrebbe essere corrisposto direttamente dall’Inps, mentre l’intestatario dell’animale domestico dovrà previamente presentare una domanda all’Istituto per richiederlo ed averne diritto.
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Il dettaglio dell’emendamento
In aggiunta a ciò, stando all’emendamento suddetto, per avere diritto al bonus è necessario che l’intestatario dell’animale appartenga a un nucleo familiare e che il nucleo abbia un Isee non superiore ai 15.000 euro annui. Se, invece, l’Isee del nucleo familiare di riferimento dovesse essere inferiore a 7mila euro, allora l’assegno verrebbe raddoppiato, per un importo stimato di 900,00 euro. Ad ogni modo, non si tratta dell’unica proposta di emendamento, perché nel pacchetto per la Legge di Bilancio messo a punto da Michela Vittoria Brambilla ci sarebbe anche altro, come ad esempio la riduzione dell’Iva sugli alimenti per gli animali e le cure veterinarie. E ancora: rifinanziamento del fondo per la lotta al randagismo, con specifico riferimento alle regioni del Sud e altro ancora che dovrà essere discusso in Parlamento.