Basta una moderata perturbazione per mandare in tilt la Capitale: tra allagamenti e disagi vari, la circolazione è presto andata in tilt. Le maggiori criticità sono state riscontrate durante il passaggio dei sistemi temporaleschi nelle zone a Nord e a Ovest di Roma, nonostante gli accumuli pluviometrici siano stati tra i 10 e i 30 mm. Nel Terzo Municipio, dopo mezz’ora di pioggia moderata, si sono creati diversi allagamenti che hanno creato il caos in strada. In via delle Isole Curzolane era impossibile riprendere l’auto in sosta senza bagnarsi fino alle caviglie. In via Matteo Bandello non si poteva invece attraversare l’incrocio per via di un enorme allagamento della sede stradale. Nella zona di Bel Poggio il torrente omonimo è straripato, creando disagi alla viabilità.
Isole Curzolane come un lago
Ormai dopo ogni pioggia, moderata o forte, alcune le strade del Terzo Municipio si trasformano in fiumi in piena. In via delle Isole Curzolane incrocio via Monte Massico, causa una quantità immensa di foglie mai raccolte e talvolta rifiuti, l’intero incrocio era diventato un lago profondo diversi centimetri. Inevitabili i disagi alla circolazione con lunghe code a passo d’uomo dall’incrocio di via Monte Petrella sino al quartiere di Val Melaina. La ciclabile che percorre l’intero tratto da via Scarpanto sino a via delle Isole Curzolane era completamente scomparsa. Un grande quantitativo d’acqua non riusciva infatti a defluire a causa delle foglie dei platani che avevano creato un tappo in diversi punti.
“Non sono riuscita a prendere l’auto in sosta perchè l’acqua arrivava fino a metà ruota”, commenta una residente ormai rassegnata e abituata al degrado della via. “Vedevo le buste dei rifiuti che navigavano nel fiume di Isole Curzolane”, dichiara Andrea, il quale, a passeggio con il cane, ha dovuto cambiare strada per tornare a casa. “La situazione in questo incrocio è diventata insostenibile”, lamentano in coro i residenti in un misto di rassegnazione e rabbia. In via Val Melaina, durante le precipitazioni più intense, rischiano addirittura di allagarsi i numerosi esercizi commerciali della zona.
Allagamenti e criticità
Non va meglio in altre zone del quartiere, dove si sono registrati diversi allagamenti. Nel quartiere Talenti, a causa delle foglie non raccolte, diversi tombini si sono otturati provocando grossi allagamenti di marciapiedi e carreggiate. In via Matteo Bandello, all’incrocio con la frequentatissima viale Jonio, una delle arterie principali del Terzo Municipio, si è formata una piscina proprio all’incrocio. Moltissime persone sono dovute transitare all’intero di un parcheggio sterrato antistante la via pur di impegnare l’incrocio e attraversarlo in sicurezza. “L’acqua era altissima e le auto che transitavano creavano onde che impedivano di attraversare la strada”, racconta Franco. “Posso solo immaginare una persona in sedia a rotelle durante il maltempo a Roma”, conclude. Infatti tutte le discese per i disabili erano completamente sott’acqua.
Spostandosi di qualche centinaia di metri, in via della Cecchina, il solito allagamento della sede stradale ha comportato disagi per gli utenti della strada provenienti da Matteo Bandello. Anche in questo caso, purtroppo, foglie e rifiuti erano ovunque.
Bel Poggio, straripa il fosso
Come ogni anno i residenti della zona di Bel Poggio devono fare i conti con possibili chiusure al traffico dell’unica via di accesso al quartiere a causa degli straripamenti del fosso di Bel Poggio. Anche quest’anno, a seguito delle piogge e dei rifiuti e rami che occupavano l’alveo di questo torrente, il fosso è straripato. Alle 15 di oggi infatti la protezione civile ROE si è recata in via Lello Maddaleno per monitorare il livello idrometrico del torrente. Dopo pochi istanti è esondato in più punti creando un grosso allagamento della sede stradale. Avvisata la Sala Radio della protezione civile di Roma capitale, si sono recati sul posto gli agenti della polizia locale del terzo gruppo Nomentano e il PCA. Dopo una attenta valutazione e la leggerissima discesa del valore idrometrico del fosso è stato deciso di non interdire la strada al traffico veicolare. I volontari della protezione civile sul posto hanno tentato con pale e rastrelli di rimuovere più rifiuti e legni possibili dal fosso ma purtroppo la maggior parte sono rimasti lì. “Basterebbe un escavatore durante l’emergenza per pulire ma ogni anno siamo sempre nelle stesse condizioni”, dichiara un commerciante della zona. La maggioranza dei residenti dell’area chiede da diversi anni interventi più strutturali e concreti come il rialzamento del ponticello e altri interventi concreti che possano mitigare o annullare le criticità che si generano dopo quasi tutte le piogge più abbondanti.
Prevenzione
Dopo ogni pioggia o evento meteorologico – estremo e non – si fa la conta dei danni e degli interventi da porre in essere nell’immediatezza. La prevenzione però viene spesso passata in secondo piano, quando invece grazie ad essa si riesce a mitigare o talvolta a cancellare molte criticità. Molti abitanti che abbiamo ascoltato, si pongono tutti gli stessi interrogativi. Tra questi il perché le foglie non vengono mai raccolte assieme ai tantissimi piccoli rifiuti che occupano le strade. Infatti prima di ogni evento meteorologico tutti i vari enti sono avvisati di possibili allagamenti legati alle piogge. Alla luce di ciò, perché allora nessuno interviene nelle 24 ore precedenti l’emissione di una allerta meteo in modo concreto? Addirittura i punti critici del territorio, soggetti a frequenti allagamenti, rimangono sempre gli stessi.
Nella capitale d’Italia ci auguriamo che prima o poi si potranno vedere mezzi per la pulizia delle strade all’opera quotidianamente, in particolare nelle aree più critiche. La prevenzione anche nei piccoli interventi può dare enormi risultati.
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