Una vita di corsa, piena di impegni: il lavoro, la palestra, lo studio per i più giovani, la casa e i figli per chi è un po’ più avanti con l’età. Il tempo che sembra non bastare mai, una socialità trasformata soprattutto dopo la pandemia, che ci ha resi un po’ più diffidenti verso gli altri, meno propensi agli approcci.
Lo smart working, poi, ha complicato ancora di più le cose. Per molti la sede del lavoro è diventata la propria casa, con pochi contatti diretti con i colleghi e i superiori se non attraverso lo schermo del computer.
E proprio i computer, così come i cellulari, sono diventati ormai gli strumenti che tengono collegati la maggior parte di noi con il resto del mondo. Spesso, infatti, restiamo isolati nelle nostre abitazioni o nei nostri pensieri, pur non essendo più in quarantena. Un isolamento che – appunto – può essere sia fisico che psicologico, dovuto magari delusioni passate o a momenti di stanchezza o leggera depressione.
Senza contare che, sia tra i giovani che tra la popolazione over, si preferisce sempre di più comunicare attraverso le chat dei vari social che “face to face”.
Il ruolo dei social
Da Facebook a TikTok, i social hanno rivoluzionato la socialità. Si fa amicizia in modo virtuale con sconosciuti che magari vivono dall’altra parte del mondo, senza sapere se la persona con cui si sta parlando è davvero quella che dice di essere. Le app ci consentono di essere perennemente connessi e reperibili, di mettere tutto in rete, di far sapere che esistiamo. Ogni cosa deve essere comunicata.
Attraverso i social veniamo a sapere tutto di tutti. C’è una sorta di “gara” a far vedere quanto siamo bravi, belli e felici, magari anche quando non è vero, per compensare certe nostre insoddisfazioni di fondo. Poi c’è chi, al contrario, non pubblica nulla, ma si nutre delle vite altrui, fantasticando di poter un giorno raggiungere determinate soddisfazioni sul lavoro o in amore. Sono casi estremi, ma che indicano una solitudine di fondo che nella nostra società è sempre più comune, acuita proprio dall’utilizzo dei social, che sempre più stanno sostituendo il rapporto umano. E sempre attraverso i social avvengono anche gli approcci. Ma sono quelli giusti? Come fare a fidarsi, visto che chiunque potrebbe nascondersi dietro a un profilo falso?
La ricerca dell’amore in rete
Ma perché sempre più italiani cercano l’amore in rete? È proprio questa solitudine, spesso mascherata, a spingere le persone a provare, sia attraverso i social che attraverso apposite app o siti, dove ci si iscrive e si rilasciano i propri dati, nella speranza di trovare la persona che si incastri perfettamente alle proprie caratteristiche. Per questo, c’è addirittura chi addirittura chi aiuta a scegliere il sito di incontri più adatto, per evitare di cadere in trappole da cui poi è difficile uscire.
Da ricerche effettuate, ben 4 italiani su 10 sono iscritti a un sito di dating online, per fare amicizia, per cercare un amore duraturo, per una conoscenza che possa trasformarsi in qualcosa di più o – ovviamente capita anche questo – per una semplice avventura. L’importante è avere le idee chiare su cosa si sta cercando e farlo sapere all’altra persona, per non creare false illusioni e brutte delusioni. E per non trovarsi qualcuno che è totalmente diverso da chi diceva di essere.