Studenti in protesta per chiedere: “Un nuovo concetto di scuola”. Hanno le idee chiare gli studenti del liceo Orazio nella zona nord est della Capitale e del liceo Russell sulla Tuscolana che stamattina, lunedì 5 dicembre, manifestano per vari motivi: l’edilizia scolastica carente è tra le questioni principali che i liceali vogliono portare all’attenzione pubblica, ma chiedono anche una maggiore sensibilità verso le problematiche legate alla salute mentale, all’emergenza climatica e al trasfemminismo. Vogliono far sentire la loro voce e soprattutto desiderano essere ascoltati.
I motivi della protesta
Le problematiche strutturali degli edifici scolatici sembrano essere l’argomento principale sul quale richiedono attenzione gli studenti. Al Russell i manifestanti sono arrivati nella notte tra domenica e lunedì, per dirsi “stanchi delle condizioni nelle quali versa la struttura”. Non lamentano solo problemi di edilizia scolastica, ma anche questioni di più ampio respiro come la guerra per la quale chiedono: “Lo stop all’invio di armi in Ucraina”, oltre a una chiara e netta presa di posizione “contro il governo Meloni e il ministero dell’Istruzione diventato ministero dell’umiliazione più che del merito”. Gridano a gran voce che “i Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento vanno aboliti” e, infine, rivendicano “il rispetto dei diritti fondamentali, come l’aborto”.
Una manifestazione per essere parte attiva nelle scelte
Non solo scuola per gli studenti in protesta che intendono farsi sentire anche in merito ad altre questioni. Vogliono essere parte attiva nella gestione del Governo, non intendono subire passivamente scelte che evidentemente dichiarano di non condividere. Quanto alla scuola rivendicano un nuovo concetto di scuola che non sia intesa come un’azienda, senza dimenticare la tutela delle fasce più deboli della società.