Una sola passione, tanti sacrifici, molte vittorie e altrettante porte sbattute in faccia. La quattordicenne A.S. ne è l’esempio in carne ed ossa. Di lei si era già parlato riguardo il metodo di ammissione adottato dal liceo sportivo Blaise Pascal di Pomezia. Ma ora i titoli e gli obiettivi aumentano.
Quattordici anni e posto fisso sul podio
È di Pomezia la ragazza di 14 anni protagonista di questa storia. Lei, allenata dall’ex olimpionico Maestro Sandro Rosati ha portato a casa, nei due anni previsti nella categoria U15 (esordienti B) , varie medaglie d’oro presso la Fijkam: federazione italiana judo lotta karate arti marziali e federazione ufficiale del C.O.N.I.. La giovane atleta ha vinto tutti i tornei cui ha partecipato, senza perdere mai neanche un singolo combattimento, arrivando a collezionare ben tre titoli italiani in una categoria dove se ne svolgono due. Questo è dovuto alla situazione pandemica che ha fatto slittare il campionato italiano del 2020 al 2021.
Infatti, a novembre 2021 ha gareggiato insieme a 500 atleti provenienti da tutta Italia nel Campionato Italiano Esordienti B Judo 2021 posizionandosi sul podio con la medaglia d’oro legata al collo. Inoltre, il 16 ottobre ha ripreso il suo posto sul podio diventando vincitrice del suo peso, nel Trofeo Italia Abruzzo 2022 svoltosi a Pescara. il 6 Novembre 2022, infine, ha portato a casa la terza medaglia d’oro salendo per la terza volta sul podio come campionessa italiana di Judo nei 70 kg presso la Fijikam.
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Un obiettivo e mille sacrifici
A soli quattordici anni sono tanti i sacrifici che ha affrontato e che deve ancora affrontare la campionessa A.S.. Infatti, le sue giornate sono piene tra scuola e palestra: “Il tempo per uscire con gli amici è poco, anzi quasi inesistente, ma è una cosa a cui posso rinunciare per raggiungere il mio obiettivo”, dichiara la giovane judoka. Il sogno di A.S. è suddiviso in step: entrare nella nazionale, fare parte di qualche gruppo sportivo delle forze dell’ordine come la polizia per poi salire sul tatami olimpico.
“La spinta a dare sempre il meglio ad ogni allenamento e ad ogni gara viene dalla voglia implacabile di raggiungere il mio obiettivo il più in fretta possibile. E, ovviamente, è un grande supporto sapere di avere la mia famiglia dietro dopo qualsiasi vittoria e ancora di più dopo qualsiasi caduta perché anche quando sono stanca che penso di non farcela, di non riuscire a far combaciare lo studio con l’allenamento quotidiano, loro mi spingono a farcela e poi, effettivamente, il più delle volte ce la faccio alla grande!”, queste sono le parole della giovanissima atleta pometina.
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Campionessa italiana e lo scarto al liceo sportivo
Nonostante i tre titoli con la Fijkam e uno con la Csen (centro sportivo educativo nazionale), A.S. non è riuscita a vincere la competizione contro il metodo di ammissione del liceo sportivo che l’ha “scartata”. Infatti molte delle domande d’iscrizione per quel liceo non hanno avuto un riscontro positivo a causa dei problemi logistici. A Pomezia, il liceo Blaise Pascal ha più volte lamentato la mancanza di spazi e nel corso dell’anno antecedente alla pandemia, molti alunni erano costretti a seguire le lezioni nei vari laboratori (tra becher, cilindri graduati e bilance di precisione) o nelle aule 3.0 che, essendo destinate all’intero corpo studentesco, erano costretti a lasciare ogni qual volta una classe ne richiedeva l’utilizzo. Inoltre, il liceo offre da qualche anno anche l’indirizzo scientifico-sportivo di cui però, come annunciato dalla preside sul sito della scuola, si sarebbe andata a formare una sola classe. Infatti, per l’accesso all’unica classe disponibile dell’indirizzo sportivo, si è reso necessario selezionare 5 ragazzi (per 5 posti rimasti disponibili) fra gli 8 che avevano ottenuto lo stesso punteggio e, l’istituto, ha deciso di procedere con un sorteggio: dov’è la meritocrazia? A queste “critiche” ha risposto il liceo in questione motivando la sua scelta di utilizzare il sorteggio come metodo di ammissione.
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