Gli è stata conferita la cittadinanza onoraria di Roma. Protagonista Patrick Zaki, lo studente universitario egiziano dell’Università di Bologna, arrestato nel mese di febbraio del 2020 per reati contro la sicurezza dell’Egitto, è stato in collegamento telefonico con l’assemblea capitolina dell’Aula Giulio Cesare e con la voce rotta dalla tanta commozione ha dichiarato: “È un piacere essere con voi tutti quest’oggi, grazie mille di cuore”. L’assemblea ha approvato all’unanimità la delibera.
Un atto per dare solidarietà allo studente
“Roma, anche perché capitale d’Italia, deve rappresentare un baluardo nella tutela e diffusione dei diritti umani – si legge nell’atto così come riportato da Repubblica – e il conferimento della cittadinanza onoraria a Patrick Zaki intende testimoniare vicinanza e sostegno della città di Roma ad un giovane ricercatore e un importante segnale di solidarietà e supporto a tutte e tutti coloro che vengono ingiustamente detenuti e condannati in violazione dei diritti umani”.
Gualtieri: “Lo aspettiamo a Roma per abbiacciarlo”
Una scelta di sensibilità, oltre che politica, in merito alla quale il sindaco Guartieri ha specificato: “è un atto politico con cui Roma si stringe a Patrick e alle 60 mila persone detenute in Egitto che non hanno altra colpa di avere esercitato i propri diritti pacificamente. Roma è una città aperta e cosmopolita che fa dell’inclusione e della libertà le sue bandiere. Terremo alta la guardia. Aspettiamo presto Zaki a Roma per abbracciarlo”.
La speranza è che Zaki possa fare presto ritorno a casa, in Italia, dopo nove rinvii processuali. Una vicenda per la quale il Primo cittadino ha dichiarato: “Una odissea giudiziaria inaccettabile contro cui vogliamo far sentire la voce di Roma”. Zaki è iscritto a un master dell’Alma Mater Studiorum di Bologna e a suo sostegno si è formato un vasto movimento della società civile che in Italia e all’estero ha chiesto il rilascio.
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