Roma. Pesca grossa dei carabinieri della Compagnia di Roma Piazza Dante che, nelle ultime ore, hanno eseguito perquisizioni presso 4 appartamenti. Non appartamenti qualsiasi: dalle indagini era emerso si trattasse di ”centri massaggi” gestiti da cinesi, con certamente altre prerogative che il semplice intrattenimento muscolare per i propri clienti.
Il mercato a luci rosse dei centri massaggi cinesi
Così, i militari hanno perquisito un appartamento in via Marsala dove hanno sorpreso e arrestato, in flagranza di reato, una 51enne cittadina cinese, incensurata, ora gravemente indiziata di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Sempre sul posto, poi, i militari hanno anche proceduto, nei confronti di un uomo di 43 anni, presumibilmente suo collega in affari, per resistenza a un pubblico ufficiale, poiché al momento dei fatti , in piazza Vittorio Emanuele, aveva tentato di divincolarsi, colpendo i Carabinieri. Ad ogni modo, entrambi sono indiziati di essere i promotori ed effettivi gestori dell’attività di reclutamento di ragazze connazionali che poi venivano indotte a a fornire prestazioni sessuali all’interno di quattro appartamenti, 2 ubicati a Roma, 1 a Pomezia e 1 a l’Aquila. Ovviamente, poi, ogni attività ha bisogno del suo digital marketing, e per queso i soggetti erano anche i curatori effettivi delle pubblicità su siti internet e organi di stampa. Nel dettaglio, poi, era la donna che gestiva tutti gli appuntamenti dei clienti indirizzandoli ai 4 appartamenti direttamente dall’appartamento di via Marsala.
Roma, centro massaggi offre sesso h24 ai clienti: il giro d’affari a luci rosse
Le operazioni e gli arresti dei carabinieri
Tornando alle operazioni e agli arresti, al momento dell’accesso dei militari nell’appartamento di via Marsala, un cliente è stato sorpreso dopo aver appena consegnato del denaro alla donna arrestata per poi appartarsi con un’altra donna. Così, i Carabinieri della Compagnia di Roma Piazza Dante hanno proceduto con il sequestrato dell’appartamento di via Marsala, 10 telefoni cellulari in uso alla donna arrestata, 3.300 in contanti ritenuti provento dell’attività illecita, materiale riconducibile all’attività di prostituzione, rendiconti e documentazione probante. Alla fine di tutto, la donna e l’uomo sono stati condotti in carcere in attesa della convalida, a seguito della quale il Tribunale di Roma ha disposto per lui la permanenza in carcere e per lei gli arresti domiciliari.
Roma, sesso h24 sulla Colombo: tra centri massaggi a luci rosse e prostituzione dilagante