La Polizia Locale di Roma Capitale, ha chiuso in queste ore uno stabilimento industriale dove avveniva una gestione illegale di rifiuti pericolosi. I Vigili Urbani, nelle operazioni di contrasto alle discariche abusive sul territorio capitolino, indagavano sull’attività da diversi mesi, immortalando anche i momenti salienti dove i titolari dell’attività imprenditoriale gestivano quei particolari scarti in maniera non regolare e soprattutto senza autorizzazioni.
La chiusura dello stabilimento industriale a Roma
La chiusura del polo industriale da parte della Polizia Locale capitolina, è avvenuta nel XIII Municipio. Sullo specifico caso, le indagini per diversi mesi sono state condotte dallo Spe, ovvero la squadra dedicata alla Sicurezza Pubblica Emergenziale. Qui, i vigili hanno trovato uno stabilimento industriale, che senza license e in maniera totalmente illegale, gestiva rifiuti, anche pericolosi, all’interno dei propri spazi industriali.
Gli agenti della Polizia Locale, hanno deciso di chiudere lo stabilimento industriale e sequestrare un ingente quantitativo di rifiuti pericolosi, che venivano gestiti in maniera illegale da parte dell’attività imprenditoriale. A gestire il business dei rifiuti pericolosi, il titolare dell’attività. Si tratta di un uomo di 48 anni, che privo di qualsiasi autorizzazione in corso di validità, tratta i famosi rifiuti pericolosi all’interno dei suoi locali industriali.
Per il soggetto, è arrivata una denuncia per violazione delle normative ambientali. Inoltre, è stato denunciato anche per la violazione delle procedure di sicurezza per i propri lavoratori e per la violazione delle normative a tutela della salute pubblica. Dopo il blitz effettuato dalla Polizia Locale, all’interno dello spazio sono stati trovati rottami di vario tipo. Oltretutto, tra i rifiuti individuati anche batterie e oli esausti, ciclomotori fuori uso, motoveicoli, componenti di autoveicoli, apparecchiature elettriche ed elettroniche dismesse, rottami ferrosi e non ferrosi e imballaggi metallici. Gli operanti stanno proseguendo le indagini per ricostruire la filiera clandestina di provenienza e destinazione dei rifiuti, conferiti nello stabilimento da terzi, con autocarri e furgoni , la cui tracciabilità è al vaglio degli inquirenti.
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