Roma fa paura: strade, parchi, vicoli poco illuminati. Le donne hanno paura di camminare da sole, e a buon diritto: per quasi 9 donne su 10, di fatto, di sera è meglio non camminare per queste strade, almeno non farlo da sole. Il timore è così forte che in una scala da 1 a 7, la percezione di sicurezza delle donne a Roma si ferma a 3,6. I fatti di cronaca delle ultime settimana, poi, non fanno che incrementare l’apprensione. In generale, però, la cronaca è zeppa di violenze sulle donne, in casa, in strada, ovunque. E il dato non ne vuol sapere di fermarsi.
Roma, la Capitale fa paura: aumentano le denunce
Per quanto riguarda i maltrattamenti familiari contro le donne, la sola città di Roma assorbe il 74,6% di tutti i casi denunciati nella regione Lazio. Uno scenario terribile per la città Eterna, confermato anche dal rapporto Acli “Cantiere Roma” presentato ieri in aula Giulio Cesare. A partire dal 2020, poi, con i gravi effetti della pandemia, le denunce sono letteralmente fioccate: chiuse in casa, ristrette con i loro violenti coinquilini, senza possibilità di uscirne. Un inferno. In totale, durante quell’anno, sono state ben 1.362 le donne supportate dai centri antiviolenza di Roma secondo i dati del Comune, con un aumento del 18% rispetto al 2019.
Poca fiducia nelle istituzioni
In tali condizioni, viene inevitabilmente meno anche la fiducia nelle istituzioni che, nei momenti più critici, non sono più un punto di riferimento solido, in grado di dare risposte veloci ed efficaci. Sempre in base alle indagini statistiche, qualora dovessero subire violenza, le donne della regione Lazio – emerge dai sondaggi – si rivolgerebbero nel 97% dei casi al partner e solo successivamente alle forze dell’ordine, nel 66% dei casi. Ma il partner non sempre può essere un solido appiglio, perché nella maggior parte dei casi le violenze vengono subito proprio in casa, e proprio dal partner. Roma, insomma, fa da capofila regionale per il triste fenomeno, perché, come anticipato, assorbe ben il 74,6 % di tutti i casi denunciati nel Lazio. Ma non c’è solo questo, ci sono tante aggravanti che contribuiscono a creare ambienti e situazioni altamente a rischio, come ad esempio il problema della solitudine. Il 34,2% di coloro che vivono da soli versa in condizioni di povertà, condizione che vede anche coppie senza figli – nel 20% dei casi. E, alle volte, i problemi economici non fanno che aggravare situazioni già rischiose.