Si evolve il caso giudiziario legato alla morte di Gaudenzio Pica, il ciclista che venne investito a Latina e morì in ospedale per le gravi ferite riportate. L’automobilista che lo aveva travolto su viale Nervi, all’interno della rotonda, oggi è accusato di omicidio stradale, poiché secondo gli inquirenti avrebbe prestato una cattiva attenzione verso il traffico che lo circondava. L’accusato, dal canto suo, giustificò l’investimento dicendo come il ciclista gli fosse comparso all’improvviso.
L’investimento del ciclista di Latina
L’episodio di Gaudenzio Pica si verificò nell’ottobre del 2019, mentre lui viaggiava in bicicletta nella zona pontina. Mentre attraversava la rotonda di viale Nervi, collegata con via Milano, la sua bicicletta è entrata fatalmente in collisione con una Mercedes. Pica, che all’epoca dei fatti aveva 62 anni ed era a bordo di una Cruise City Style, non ha trovato scampo nell’impatto, poichè le ferite profonde lo hanno condotto alla morte nonostante si trovasse in ospedale.
Il primo marzo del 2023 è in programma l’udienza davanti al giudice Giorgia Castriota. L’automobilista che lo ha investito, è difeso dall’avvocato Alessia Vita. Una volta che si sono conclusi tutti gli accertamenti, la Procura ha messo la parola fine all’inchiesta e ieri era in programma l’udienza dal giudice che alla fine è stata rinviata per omessa notifica alle persone offese. A rilevare le corrette dinamiche del drammatico sinistro, era stata la squadra della Polizia Locale di Latina.
L’accusa ai danni del conducente
Nella difesa del guidatore della Mercedes, che aveva investito Pica nella rotonda di viale Nervi, si dice come ” la vittima in sella ad una bicicletta era sbucata all’improvviso” nei pressi della sua auto, rendendo così inevitabile l’impatto con la sua automobile e rendendo fatale peraltro lo scontro. Una dichiarazione contestata dal pm Giuseppe Bontempo, che afferma che “il conducente del veicolo di non aver prestato la necessaria cautela in rapporto alle condizioni del traffico e della strada”.
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