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Killer di Prati: dopo gli omicidi, cercava un passaporto per scappare dall’Italia

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Polizia scientifica a Roma

Il killer di Prati era una persona che conosceva bene le dinamiche del crimine, special modo quelle romane. Tant’è vero, che il primo pensiero dopo il triplice omicidio che aveva compiuto, è stato quello di trovare un modo per fuggire all’estero e soprattutto non cadere nelle mani delle Forze dell’Ordine. Per questo aveva bisogno di un passaporto, che gli avrebbe dovuto procurare Jessica, una escort cubana, sotto un lauto compenso di 600 euro.

La tentata fuga all’estero del killer di Prati

Come sappiamo, il killer aveva intuito di essere braccato dopo gli omicidi, tanto da dover pensare un modo di farla franca e soprattutto eludere i controlli delle Forze dell’Ordine. Infatti, i “non ricordo” e la confusione durante gli interrogatori, dopo gli omicidi compiuti non c’erano. Anzi, l’assassino aveva una lucidità tale da pensare a come fuggire all’estero per non pagare il conto con la giustizia italiana per l’uccisione di tre escort. 

Per scappare all’estero, l’assassino avrebbe chiesto aiuto a Jessica, una escort cubana con cui sarebbe stato prima e dopo la mattanza. Lei avrebbe dovuto procurargli, probabilmente attraverso contatti personali, un passaporto nuovo per partire e andare lontano dall’Italia. Un’operazione che al criminale sarebbe costata 600 euro. Dopotutto, l’assassino conoscevo fin da giovane la criminalità romana, sapendo molto bene dove andare a guardare per fuggire dall’Italia in maniera rapida e soprattutto efficace. 

Jessica sarebbe stata la escort che gli ha indicato Castano Torres Martha Lucia, ovvero la donna, anche lei prostituta, colombiana da cui cercare riparo dopo l’uccisione delle due donne cinesi. Secondo le ipotesi degli investigatori, la sudamericana sarebbe morta poiché avrebbe rifiutato di dargli riparo dalle Forze dell’Ordine. Come intuito dalla Polizia di Stato, la escort cubana era la pedina fondamentale per risolvere il rebus dei triplici omicidi. Tanto che, non trovandola al suo solito pub di via Milazzo, frequentato anche da altre prostitute, gli agenti avevano portato alla Questura di San Vitale il fratello, per interrogarlo su dove fosse la sorella. 

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