Sono stati arrestati i due ‘fidanzati’ che il 18 novembre scorso alle porte di Roma, a Villanova di Guidonia, hanno seminato il panico. Prima la lite nel bar, poi la fuga dalla Polizia. E scene che sembravano quelle di un film. Purtroppo, però, si trattava della realtà e ora entrambi i protagonisti, T.M, pluripregiudicati di 23 anni e la compagna P.E di 20 anni, sono stati arrestati dagli agenti di Polizia: dovranno rispondere di tentato omicidio in danno degli agenti, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali aggravate e danneggiamento aggravato.
Cosa era successo a Guidonia
Era il primo pomeriggio del 18 novembre scorso quando gli agenti di Polizia, dopo una segnalazione, sono intervenuti in un bar di Guidonia. Qui, secondo il racconto della ragazza, era avvenuta una discussione, passata poi alle vie di fatto con una terza persona. Ed è stata proprio quest’ultima a raccontare di essere stata aggredita e minacciata di morte dalla coppia. Dai due ‘fidanzatini’ che poi hanno deciso di andare via, di allontanarsi.
La fuga a tutta velocità
Una volta arrivati sul posto gli agenti di Polizia hanno identificato le parti, poi hanno notato la ragazza allontanarsi, con fare sospetto, insieme al giovane a bordo di una Fiat 500. Ed è proprio lì, in quel momento, che è iniziato l’incubo. Per i passanti e per i poliziotti. I due giovani hanno tentato la fuga. E lo hanno fatto a tutta velocità per le strade della città. A niente, almeno inizialmente, sono servite le sirene, i lampeggianti, gli alt intimati: il ragazzo ha continuato la sua folle corsa, ha danneggiato le auto in sosta, ha travolto e ucciso un cagnolino, poi ha messo in pericolo alcuni bimbi che stavano uscendo da scuola. A lui non importava nulla: doveva fuggire. Fino a quando in via del Pantano, vistosi braccato e dopo aver speronato le auto di servizio, T.M. non ha pensato bene di tentare di investire gli agenti, che avevano bloccato la strada.
L’arresto
Otto agenti sono rimasti feriti, hanno riportato lesioni giudicate guaribili fino a 10 giorni. Uno di loro è stato anche morso dal cane di proprietà della donna arrestata, un pitbull. I poliziotti, poi, hanno perquisito l’abitazione e l’auto: hanno trovato hashish suddivisa in dosi, tre bilancini di precisione con materiale per il confezionamento, telefonini, documenti di identità, patenti di guida e carte di credito riferibili a terze persone, di cui T.E. non giustificava il possesso. E ora al termine dell’udienza di convalida, il Giudice ha disposto nei confronti dell’uomo la misura della custodia cautelare in carcere – ritenuta “necessaria per tutelare efficacemente la collettività…” – e quella degli arresti domiciliari nei confronti della donna. Ma non solo. Il ragazzo, già sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S. nonostante la giovane età, dovrà rispondere anche di evasione dagli arresti domiciliari (ai quali era stato sottoposto nello scorso mese di aprile su provvedimento del Tribunale di Tivoli per reati concernenti gli stupefacenti), uccisione di animali e altro. Il giovane, tra l’altro, era anche ricercato per scontare la pena di anni 3 e mesi 8 di reclusione disposta dal Tribunale per i Minorenni di Roma.