Momenti di paura e tensione, nel pomeriggio di oggi, lunedì 21 novembre, a Roma, nel penitenziario di Rebibbia. Nel carcere romano infatti un detenuto italiano, rinchiuso nella sezione G12, ha minacciato per futili motivi un agente. Poi, a quanto pare utilizzando un punteruolo, ha sequestrato il poliziotto, chiudendolo nella sua stessa cella.
L’allarme
Fortunatamente nel reparto, a poca distanza, era presente un altro agente che, vedendo quello che stava accadendo, ha potuto immediatamente dare l’allarme. Prontamente sono accorsi i rinforzi e l’agente sequestrato è stato liberato, mentre il detenuto è stato – per quanto commesso – è stato deferito all’autorità Giudiziaria. Per fortuna nessuno è rimasto ferito.
Attualmente nel carcere di Rebibbia risulta un sovraffollato di circa 320 detenuti in più rispetto alla capienza regolamentare. La Fns Cisl Lazio segnala le grandi difficoltà a garantire la sicurezza considerata la grave carenza di personale nel penitenziario, che attualmente conta circa 120 unità in meno rispetto al necessario. “Chiediamo alle autorità preposte più personale per la sede di Rebibbia”, chiedono dal sindacato.
Le aggressioni agli agenti
I casi di aggressioni agli agenti sono purtroppo molto frequenti, sia nella sezione maschile che in quella femminile. Qualche settimana fa un detenuto ha colpito con una testata e un pugno un poliziotto, dopo aver finto un malore. Questo dopo aver estratto dalla bocca una lametta, opportunamente nascosta in precedenza.
In precedenza un altro detenuto aveva staccato a morsi un dito a un agente, ingoiandolo subito dopo. Un’azione tanto cruenta quanto drammatica. Prima del morso, il detenuto aveva preso a pugni il poliziotto. Tutto era nato perché l’uomo aveva saputo qual era la sua condanna definitiva. Che, ovviamente, dopo il gesto compiuto si è aggravata.
Roma, paura nel carcere di Rebibbia: detenuta prende a pugni una poliziotta