Si ritorna a parlare della pericolosità della stazione Termini, con una nuova rissa tra i clochard che vivono intorno all’edificio ferroviario nel cuore di Roma. Spesso bastano futili motivi per accendere gli animi di queste persone, con azioni violente che possono scaturire da un ciglio della strada “sbagliato” per dormire la notte, il furbo che prova a saltare la fila durante l’ora dei pasti alla vicina Caritas, oppure vecchi conti in sospeso per giri criminali o di droga.
La rissa tra clochard a Roma
Termini è ormai il teatro abituale di regolazioni dei conti tra senza fissa dimora, in situazioni che quando degenerano vedono anche la presenza di coltelli o pericolose armi d’altro tipo. Questa volta è finita a bottigliate sulla testa, con un senza tetto che si è ritrovato la testa aperta dai cocci di vetro. L’episodio è avvenuto ieri pomeriggio in via Marsala, quando un senza fissa dimora polacco aveva spaccato una bottiglia sulla testa di un mendicante romeno di 31 anni.
Scene abituali in quella zona ferroviaria, non fosse però che la situazione è degenerata in pieno giorno e quella “bottigliata” aveva lasciato la vittima in una maschera di sangue. I due, infatti, probabilmente entrambi alterati dall’alcol o sostanze stupefacenti, avevano innescato una vera rissa con tanto di urla che avevano attirato attività commerciali, cittadini e soprattutto pendolari.
A sedare la disputa all’ultimo sangue, il pronto intervento dei Carabinieri, che hanno arrestato il clochard polacco. L’uomo, di 35 anni, è stato trovato addirittura in possesso di un oggetto contundente, utilizzabile per offendere in una situazione di risse: una grossa pizza dalla punta acuminata. Per lui sono scattate le manette, visto che era stato anche colto sul fatto. Per la vittima, i sanitari dell’autombulanza lo hanno condotto presso l’ospedale Santo Spirito. Qui, oltre a cucirgli le ferite riportate sulla testa, gli è stata trovata una ferita lacero contusa, che però non ha destato preoccupazioni e non ha fatto ritenere le sue condizioni di salute gravi.