Era ricercato dal 2003, da quando era stato condannato a 20 anni di reclusione per traffico internazionale di stupefacenti tra la Spagna, Napoli e Catania. Dopo quasi venti anni di indagini serrate e di ricerche per rintracciare il narcotrafficante italiano, Bruno Carbone, fino all’arresto avvenuto a Dubai.
Narcotrafficante attivo in Colombia, Olanda e Italia
Era considerato “rifornitore” dei mercati della droga della Colombia, dell’Olanda oltre che dell’Italia. Nel 2018 alcuni beni che facevano capo alla famiglia del narcotrafficante sono stati confiscati dalla Direzione distrettuale antimafia che aveva eseguito un decreto di perquisizione. In quell’occasione, una casa a Lago Patria intestata alla moglie di Carbone e 240mila euro sono stati confiscati.
Dopo anni di ricerche è stato fermato con un documento falso e arrestato dai carabinieri del Nucleo investigativo di Napoli all’interno dell’aeroporto internazionale di Dubai. Ora si attende che venga estradato in Italia e non è escluso che possa accadere anche nella giornata di oggi.
Roma, lo psichiatra del San Giovanni che lavorava al servizio dei boss della Mafia