Lo aveva etichettato come “gay”. Un bidello del liceo scientifico Tullio Levi Civita di Roma pare abbia “bollato” come omosessuale un altro bidello che, a un certo punto, avrebbe perso la pazienza aggredendo il collega. Una vicenda che risale ad aprile del 2016 finita sui banchi del Tribunale di Roma che si è pronunciato su quelle botte, quelle stesse che erano costate al “destinatario” 30 giorni di prognosi. La magistratura si è pronunciata con una sentenza di assoluzione per “tenuità del fatto”.
L’assoluzione nonostante la richiesta di condanna del Pm
Una decisione che ha sorpreso anche il pubblico ministero di udienza che per quell’aggressione aveva chiesto la condanna dell’indagato. Ma il giudice non ha ritenuto il fatto così rielevante, anzi lo ha definito “tenue” e disposto l’assoluzione del bidello. Quello stesso collaboratore scolastico di un istituto scolastico sulla Prenestina a Roma che sarebbe stato preso di mira dal chiacchiericcio di un collega che si sarebbe soffermato con altri dipendenti della scuola sul suo orientamento sessuale.
Il bidello oggetto di quelle chiacchiere, un giorno stanco di essere preso in giro da un altro operatore scolastico ha deciso di affrontarlo nel corridoio della scuola davanti ad altro personale scolastico, a docenti e forse anche a studenti. Avrebbe dapprima spintonato, poi preso a pugni il collega. Botte per le quali la vittima ha necessitato di cure sanitarie e a causa delle quali è scattata la denuncia.