Roma. Una storia che ha dell’incredibile, con un epilogo doloroso per un’intera famiglia. Una coppia di genitori procede con la separazione, ma durante il percorso non c’è nulla che sembra andare per il verso giusto: si innesca una guerra per un bambino conteso, il quale ha solamente 3 anni e che viene direttamente coinvolto nella dinamica. Al dramma privato, però, già arrivato in Tribunale, se ne aggiunge un altro: il nonno del piccolo, da parte di madre, che è anche un noto commerciante romano, decide di andare oltre, e fare a modo suo per risolvere la faccenda, e di impiegare le maniere forti.
Nonno perseguita la consulente per l’affinamento del nipote
E così, nel mese di giugno scorso, inizia a mettere in pratica il suo piano, perseguitando la consulente nominata dal giudice, colei che è ritenuta responsabile di non avere firmato una relazione accusatoria nei confronti del papà del piccolo. Ma non si ferma qui: per ben quattro volte l’uomo, nei mesi che intercorrono tra giugno e settembre, versa dell’acido corrosivo sull’auto della donna. In un’altra occasione, invece, decide di seguirla e pedinarla, insieme a sua moglie. Alla fine l’uomo viene arrestato in flagranza di reato due mesi fa, per atti persecutori – come riporta anche il Messaggero. Al momento si trova ai domiciliari. Anche la nonna, intanto, è indagata, così come la madre, accusata di calunnia e diffamazione.
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Le ragioni del raid e delle minacce da parte dei nonni
Ma cosa non sarebbe andato giù alla parte materna della famiglia? Durante il processo per l’affidamento, la consulente aveva già depositato una prima relazione al giudice, che non ha affatto soddisfatto la mamma e i nonni a quanto pare: ”Quello che è scritto nella relazione è una menzogna – ha detto lo scorso giugno la signora all’educatrice: ”Quello che risulta è che io ho problemi di attaccamento, mentre del padre è emerso solo che fa ritardi. Il problema non è quello.” Ciò che è accaduto, allora, dopo la consegna della prima a relazione della consulente del Tribunale è riassunto nella richiesta di giudizio immediato che è stata formulata nei confronti del commerciante romano ora fermo ai domiciliari: ”Con condotte reiterate minacciava e molestava la consulente, appostandosi nei pressi del suo luogo di lavoro, seguendola per strada in auto e danneggiando con liquidi altamente corrosivi le auto in uso alla donna, generando nella parte lesa uno stato di ansia e paura, un fondato timore per l’incolumità propria e dei suoi familiari, costringendola a modificare le proprie abitudini.”
La complicità della nonna e l’arresto
Successivamente, però, è entrata in scena anche la moglie, nonna del piccolo. In un’altra occasione, infatti, lei e il marito, con la sua auto, avrebbero seguito da Roma fino a Santa Marinella la consulente presa di mira. Credevano fosse d’accordo con l’ex marito della figlia. Ma ecco che proprio qualche settimana dopo il 70enne commerciante è stato arrestato in flagranza di reato perché con il volto coperto da un casco da motociclista si trovava sotto l’abitazione della consulente, e stava per versare l’ennesima dose di acido sull’auto della donna. Ma quella è stata la sua ultima volto, dopo l’intervento della Polizia.