Dal 1° gennaio 2023, salirà il tetto del contante a un limite di 5.000 euro. E’ la grande novità annunciata oggi, in una notizia destinata a dividere l’opinione pubblica su tale decisione. Infatti, il pagamento con contante, per gli italiani, rimane il mezzo preferito, andando in controtendenza al resto dell’Unione Europea, dove la carta – bancomat, di credito, PostePay o altro – rimane un mezzo utilizzatissimo anche per piccole transazioni per pagare la colazione al bar.
Il tetto del contante a 5.000 euro
I contanti sono e rimarranno il cruccio di tanti italiani. Anche se i pagamenti con la carta stanno aumentando in anno in anno, nel nostro paese il contante rimane uno dei mezzi di pagamento più quotati. Quante volte prima di andare a fare la spesa o in altre situazioni si va a prelevare? Altre volte, invece, si pensa di farlo anche in assenza di motivazioni, come se avere sempre molti contanti nel portafoglio sia una necessità.
Mentre la Ue pensa all’Euro digitale dal 2026 per favorire sempre di più i pagamenti elettronici sicuri, il governo ha deciso che dal 1 gennaio il tetto ai pagamenti in contanti saliranno da 2mila a 5mila euro. La norma è contenuta nella bozza del dl Aiuti quater, dove sono previste “misure urgenti in materia di mezzi di pagamento” e anticipa, quindi, il tetto all’uso del contante che da 2 mila arriva a 5mila euro per le “limitazioni all’uso del contante e dei titoli al portatore”.
Cosa cambierà dal 1° gennaio 2023?
Inizialmente, si parlava addirittura di portare il tetto a 10mila euro. Il nuovo governo ha considerato la cifra troppo alta e così ha deciso di arrivare ad un compromesso con la soglia dei 5mila euro. Se in Italia il tetto al contante sarà fissato a 5mila euro, in alcuni paesi come Francia, Spagna e Svezia il limite è di 1000 euro mentre. Al contrario, in Austria, Lussemburgo, Germania, Ungheria, Irlanda, Cipro, Estonia, Finlandia e Olanda non esiste nessun limite.
Proprio perché l’evasione fiscale è bassa e quindi questi paesi non si pongono problema. In altri paesi come la Croazia, invece, il tetto è fissato a 15 mila euro. In Repubblica Ceca e Malta a 10mila euro e in Slovacchia e Slovenia, 5 mila. Poi ci sono altre vie di mezzo. Prima di questa decisione, che oltretutto apre a vari dibattiti, il tetto al contante dal 1 gennaio doveva scendere a 1.000 euro. Come come previsto dalla legge di Bilancio di fine 2021 di Draghi. Con l’emendamento di Fratelli d’Italia al decreto Milleproroghe, però, si era deciso di prorogare ancora la soglia dei 2 mila euro fino al 31 dicembre.
Nel nostro paese il tema del limite al contante come metodo per contrastare l’evasione fiscale era stato più volte dibattuto. Non esistono, infatti, studi che possono confermare se alzare il tetto al contante la favorisca. Un recente report della Banca d’Italia, però, aveva sottolineato che alcuni segnali indicano come “vincoli più stringenti all’uso del contante possono essere uno strumento efficace per contrastare l’evasione fiscale”. Insomma, il dibattito rimane aperto e intanto dal prossimo anno sarà possibile avere maggiore libertà con il contante.
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