Roma. Un locale, centocinquanta coperti, e una grande fetta di storia, quasi cento anni, di Roma. Si parte dalle bombe americane del 1943 fino all’ultima cena del poeta vate Pier Paolo Pasolini. Di cosa parliamo? Della trattoria ”Pommidoro” ubicata in piazza dei Sanniti a San Lorenzo, un vero e proprio pezzo della memoria Capitale, che ha rischiato seriamente di scomparire, nonostante la sua grande testimonianza storica.
Riapre Pommidoro a gennaio 2023
Di fatto, dopo la chiusura forzata delle serrande causata dalla pandemia nel 2020, le porte si erano chiuse definitivamente nel 2021, proprio con la morte di Aldo Bravi, storico titolare e vera anima del locale. La chiusura, allora, sembrava definitiva. Ma la vita ha questo di particolare: riesce sempre a rinascere dalle ceneri. Così, a riprendere in mano la tradizione di famiglia – per la quinta generazione – sarà il nipote che, il destino è ironico, si chiama anche lui Aldo, come suo nonno. Le maniche sono già rimboccate, e i lavori proseguono: l’apertura è prevista per gennaio 2023. Intanto, però, i vicini già scalpitano e chiedono informazioni su quel che sarà da qui a pochi mesi.
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Il nipote dello storico Aldo: ”Lo faccio per mio nonno”
Come anticipato, a riaprire il locale sarà il nipote dello storico titolare, Aldo Borgia, 28 anni, laureato in giurisprudenza e titolare di un’azienda vinicola nelle vicinanze di Roma. Le sue parole, come riportato da il Messaggero, sono state: ”Lo faccio per nonno, questo posto era la sua vita. Sarà dura con l’attuale caro-bollette, ma vogliamo salvare questo pezzo di Roma e tutti i ricordi che custodisce”. Ma il giovane Aldo non è solo in questa impresa, perché ci sarà la mamma Alessandra Bravi (figlia dello storico titolare) e il papà Amedeo. ”Mi sembra ancora di vederli seduti ai tavolini, insieme erano l’anima di questo posto. A volte mi trovo a chiedergli consiglio” prosegue il giovanissimo.
La storia di Pommidoro e le celebrità
La storia è nota: la trattoria “Pommidoro” è un luogo intimamente legato al suo quartiere di appartenenza, San Lorenzo: nel 1943 Aldo Bravi perse la mamma e le due sorelle a causa di una bomba americana che colpì la trattoria. In seguito, dopo poco tempo, morì anche nel 1943 Aldo Bravi perse la mamma e le due sorelle a causa di una bomba americana che colpì la trattoria. L’unica cosa che gli rimaneva era, appunto, il suo locale. E proprio da qui ricominciò la sua vita, grazie anche alla presenza e all’amore di sua moglie. Sui suoi tavolini si sono seduti intellettuali, artisti e grandi personalità, del calibro di Maria Callas, Pier Paolo Pasolini, Pep Guardiola e Fabio Capello, tutti insieme ad operai, ragazzi e famiglie del quartiere. Il giovane Aldo, commosso, aggiunge: ”Per mio nonno erano tutti uguali, non c’erano favori solo perché eri una persona importante e anche per questo era così amato”.