Continua a far discutere il caso dello studente trans che, alla consegna di un compito in classe al Liceo, si è visto sbarrare il nome scelto per la propria “carriera alias” (ovvero un profilo identitario temporaneo riconosciuto a chi non si riconosce nel genere anagrafico). “Davanti a me ho una donna , non un uomo”, avrebbe affermato il Docente negando, di fatto, l’identità con la quale l’alunno si identifica. Una possibilità prevista peraltro dal regolamento del Liceo stesso che però, a quanto pare, fatica ad essere condivisa.
La Rete degli Studenti medi del Lazio
La storia ve l’abbiamo raccontata ieri. Il caso arriva dal Liceo Cavour di Roma dove lo studente trans, ricevendo il suo compito in classe che ha potuto firmare con il nome di elezione grazie al Regolamento dell’Identità Alias approvata nell’istituto, è stato attaccato dal suo docente: “Non hai nessun diritto di farlo, non mi interessa il regolamento“. Il docente non si è fermato qui: “Davanti a me ho una donna, non posso riferirmi a te diversamente”.
A parlare in queste ore è stata allora la Rete degli Studenti Medi del Lazio che ha fatto quadrato attorno al giovane:
“Recentemente sono successi dei fatti simili molto gravi nelle scuole del territorio romano, al Liceo Plinio Seniore e al Pilo Albertelli. È inaccettabile che da parte di alcuni docenti ci siano atteggiamenti transfobici, sessisti e in qualsiasi modo discriminatori verso gli studenti e le studentesse, in quanto dovrebbe essere loro compito trasmettere i valori dell’inclusione, della tolleranza e del rispetto. È grave che questi comportamenti continuino a riproporsi all’interno delle mura scolastiche”.
Carriera alias, scarsa adesione nel Lazio
Gli studenti ricordano che proprio lo scorso anno scolastico hanno avviato un lavoro di collaborazione con Gay Center per far approvare nelle scuole i regolamenti che normano le Carriere Alias. Ma solo 13 licei nel Lazio hanno adottato questa misura, un dato irrisorio e bisogna considerare che è di gran lunga superiore alle altre regioni d’Italia. È evidente che non basti, né sulla carte né nei fatti.
“Come Rete degli Studenti Medi – prosegue la nota – vogliamo una scuola che sia inclusiva, che permetta ad ognuno e ognuna di avere la libertà di esprimere la propria persona. Una scuola che educhi alla sessualità e all’affettività, prevedendo un programma obbligatorio e libero da eteronormatività. Una scuola che sia capace d’innovarsi, di aggiornare i programmi quanto la propria mentalità e quindi applicare provvedimenti sanzionatori per chi non rispetta i regolamenti e corsi di formazione per il personale scolastico”.
Manifestazione il 18 novembre
Intanto i ragazzi annunciano che il 18 novembre manifesteremo in tutto il Lazio, con cortei, presidi e azioni, verso una scuola che non solo si professi egualitaria ma lo diventi davvero. La dichiarazione della coordinatrice della Rete degli studenti medi di Roma centro Valeria Cigliana: “Troppo spesso vediamo nei nostri istituti discriminazioni e abusi, e quello che è successo al Plinio non è molto diverso da questo orribile episodio di transfobia. Anche per questo saremo in piazza il 18 Novembre in tutta italia.”
Il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara
A causa della risonanza mediatica del caso del Liceo romano anche il neo Ministro dell’Istruzione ha rilasciato una dichiarazione in merito.
“In riferimento all’episodio avvenuto al Liceo Cavour di Roma, il Ministero sostiene tutte le opportune verifiche che riterranno di mettere in campo il dirigente scolastico e l’Ufficio Scolastico Regionale, per appurare se si sia in presenza di un caso di discriminazione. La scuola è il luogo per eccellenza deputato allo sviluppo e alla realizzazione della persona umana e non può ovviamente ammettere al proprio interno alcuna forma di discriminazione”
Roma, Prof rifiuta il compito in classe dello studente trans: “Ho davanti una donna, non un uomo”