Era segregato su una sedia e costretto a passare tutte le notti rinchiuso in uno sgabuzzino. Di giorno invece l’uomo veniva letteralmente sbattuto fuori casa dalla moglie con il perentorio “comando” di non farvi ritorno fino alla sera. Così lui, un uomo di 70 anni di Civitavecchia, trascorreva le sue giornate divise tra una prigione “simbolica” e una praticamente quasi letterale senza che nessuno, tanto meno i figli, conoscesse il suo dramma.
Anziano maltrattato dalla moglie a Civitavecchia
A salvare l’uomo ci hanno pensato i Carabinieri, anche se fortuitamente. I Militari infatti, durante uno dei tanti servizi di controllo del territorio, hanno trovato l’uomo seduto su una panchina del lungomare. Accertata la sua identità l’anziano si è confidato raccontando la sua storia. Il 70enne quindi, che soffrirebbe di una patologia riconducibile alla demenza senile e ad un principio di Alzheimer, si è sfogato: “Alle 21 di ogni sera mia moglie mi rinchiude in uno sgabuzzino. Ho con me solo un secchio per i bisogni e una sedia, nient’altro. Questo fino alla mattina dopo. Il giorno invece devo stare fuori casa e non posso rientrare fino a sera“. L’uomo ha quindi formalizzato la denuncia nei confronti della moglie, più giovane di lui di qualche anno, facendo partire le indagini. L’uomo è stato invece trasferito in una RSA dove potrà contare senz’altro su condizioni di vita decisamente migliori.
Indagata la donna
A seguito degli accertamenti operati, come riporta il Messaggero che ha portato alla luce questa vicenda a dir poco surreale (non unica nel suo genere purtroppo), il PM ha iscritto la moglie dell’uomo nel registro degli indagati, segno che il racconto dell’uomo – in attesa chiaramente che vengano accertati tutti i fatti – comunque corrispondeva al vero . Al momento l’ipotesi di reato a carico della donna è quella sequestro di persona e maltrattamenti in famiglia.
Foto di repertorio