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Associazione per delinquere, corruzione, frode fiscale: due fratelli nei guai a Pomezia

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Nove misure cautelari per reati di associazione per delinquere, corruzione, frode fiscale e reati in materia di accise. È questo il frutto dell’operazione “Servizio Globale” portata a termine dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Roma.
Le complesse indagini, delegate al Nucleo di Polizia Tributaria della Capitale dalla Procura della Repubblica di Roma, hanno fatto luce sull’operatività di un sodalizio criminale dedito alla illecita importazione di rilevanti quantità di olio lubrificante in evasione d’imposta e all’emissione di fatture false.
Il sistema illecito ideato prevedeva la costituzione di società “cartiere”, del tutto prive di effettiva consistenza aziendale e intestate a meri prestanome, che venivano interposte tra i fornitori comunitari di olio lubrificante proveniente da Francia, Germania, Lituania, Belgio e Polonia, e il reale destinatario del prodotto, cioè, secondo quanto riportato dal comunicato stampa della Guardia di Finanza, la società Rs 2000 S.r.l. dei fratelli Di Nardo Nicola e Fabio, attiva nel territorio di Pomezia nel settore della commercializzazione dei prodotti ed accessori per automobili.
In tal modo, l’onere fiscale dell’importazione veniva fatto gravare interamente sulle società “cartiere” interposte che, dopo aver operato per un breve periodo di tempo sotto il controllo occulto dei Di Nardo e del loro sodale Arbia Carlo, erano destinate a scomparire senza lasciare alcuna traccia e senza versare alcuna imposta all’Erario. Ulteriori società fittizie, poi, erano utilizzate per la sistematica emissione di fatture relative ad operazioni inesistenti, attività che consentiva non solo di realizzare una considerevole evasione fiscale ai beneficiari delle fatturazioni – in particolare ad un gruppo societario di Avezzano (AQ), ma anche di movimentare ingenti somme di denaro che, in larga parte, venivano utilizzate proprio per finanziare le illecite importazioni di olio lubrificante, in quanto veicolate sui conti correnti delle società “cartiere” al fine di consentire a queste ultime di pagare ai fornitori esteri gli ordinativi di prodotto da introdurre in Italia.
A conferma della reale operatività dell’organizzazione criminale, nel corso delle investigazioni le Fiamme Gialle hanno effettuato alcuni palesi interventi “su strada”, volti a interrompere le attività criminali in corso ed acquisire specifici elementi di prova circa le operazioni illecite condotte dal sodalizio, pervenendo al sequestro di più di 40 mila litri di olio lubrificante, formalmente importato dalle società cartiere, ma in realtà destinato alle specifiche imprese.
Ulteriori approfondimenti investigativi hanno consentito di accertare che, nel solo periodo ricompreso tra il mese di giugno e il mese di settembre del 2014, i sodali hanno effettuato 8 illecite importazioni, introducendo nel territorio italiano oltre 150 mila litri di olio lubrificante in totale evasione d’imposta. Le indagini hanno consentito di appurare come le operazioni di creazione delle società “cartiere” venissero svolte da un consulente del lavoro di Roma, con la fattiva collaborazione di un ispettore della Guardia di Finanza, che – per reclutare in quell’area geografica prestanome ai quali intestare formalmente le società fittizie – si avvaleva anche di propri familiari e conoscenti residenti nel napoletano.
In particolare, è emerso che il militare, risultato coinvolto anche in ulteriori vicende di natura corruttiva, in cambio di vantaggi economici, ha fornito la propria assistenza e ha messo le proprie conoscenze professionali a disposizione di un ulteriore sodalizio criminale dedito alle frodi fiscali, assicurando la creazione di veicoli societari fittizi con i quali realizzare false fatturazioni nel settore della commercializzazione di prodotti informatici.
Congiuntamente alle 9 misure cautelari personali, i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma hanno eseguito 50 perquisizioni in tutta Italia.

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