Ancora disagi sugli autobus di Roma. O meglio, ancora un caso di tentate molestie, dove un uomo approfittando della calca dei mezzi pubblici romani, ha provato ad allungare le mani verso due studentesse. L’episodio è avvenuto nel quadrante tra Tor Vergata e Ponte Mammolo, dove le due giovani donne si sono viste “palpare” dalle mani di un uomo, che volontariamente approfittava della calca per toccarle sul corpo.
Le molestie sessuali sull’autobus di Roma
Le molestie sessuali sarebbero andate in scena sulla linea 058 dell’ATAC, in due distinte occasioni. Sull’autobus che collega l’Università degli Studi di Tor Vergata al quartiere di Ponte Mammolo, un uomo nigeriano di 31 anni ha preso di mira due studentesse minorenni, mettendo in atto delle vere e proprie molestie contro di loro. In entrambi i casi, l’uomo è riuscito a palparle approfittando delle ressa sul mezzo pubblico romano, che faceva sembrare le “palpatine” come urti accidentali legati al caos sul bus.
Ovviamente la situazione non era così, poiché il soggetto è stato colto in due diverse occasioni ad allungare le mani, proprio nel tentativo di avvicinare con le dita il seno e il sedere delle giovani ragazze. Le due studentesse, entrambe romane, hanno denunciato subito l’episodio a Carabinieri locali, riportando anche una fedelissima descrizione dell’uomo che le aveva toccate. Una situazione palese e che è stata descritta con grande lucidità, poichè il soggetto aveva provato insistentemente a palparle.
L’arresto del molestatore
Sulla questione, hanno subito aperto un’indagine i Carabinieri del Comando di Tor Bella Monaca, che in breve tempo hanno raccolto gravi indizi a carico dell’uomo africano, più volte peraltro coinvolto in tentate molestie nella zona. Ad aggravare la sua posizione, anche il pieno riconoscimento, in qualità di molestatore, da parte delle due giovani studentesse, vittime delle sue molestie all’interno dell’autobus della linea 058. L’indagato, dopo la notifica dell’ordinanza a suo carico, è stato portato nel carcere di Regina Coeli dove, a seguito dell’interrogatorio di garanzia, il G.I.P., alla luce dei gravi indizi di colpevolezza raccolti dai Carabinieri, ne ha confermato la custodia in carcere.
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