Il contratto della scuola è scaduto da tre anni e mezzo e il nuovo Ministro sta programmando sulla stesura di un nuovo contratto che prevedrebbe anche aumenti di stipendio per i docenti. L’impegno del neo ministro Giuseppe Valditara è rivolto a dare risposte alla categoria e quindi ai sindacati, ma anche rivedere i salari degli insegnanti italiani. Un impegno che dovrebbe assolvere entro la fine dell’anno.
Il piano di intervento studiato dal Ministro Valditara
Il progetto del Ministro prevede un intervento in due passaggi, prima di tutto la firma del nuovo contratto nazionale e a seguire, con la manovra, stabilire l’assegnazione di nuovi fondi da destinare ad incrementare i salari dei docenti. L’iter, così come annunciato, e, quindi l’immediata firma del contratto dovrebbe già consentire un aumento degli stipendi. Un incremento che dovrebbe oscillare tra i 50 e i 60 euro al mese. Una somma sui quali le sigle sindacali si sono già pronunciate dichiarandola insufficiente, ma comunque un inizio…
Si tratterebbe comunque di soldi che arriverebbe con gli arretrati, visto che il contratto in discussione è quello relativo il 2019-2021. Qualora il Ministro trovasse l’accordo con i sindacati, allora già il mese prossimo gli insegnanti potrebbero vedere gli aumenti sullo stipendio.
Il riconoscimento di benefici economici
Il passo successivo sarebbe un riconoscimento di benefici economici per i rappresentanti della categoria. Non i fondi di valorizzazione dei docenti, ma risorse alternative per garantire un ulteriore aumento dei salari. Volendo valutare, in base a questo programma quanto andrebbe ad incrementarsi lo stipendio di un insegnante di scuola secondaria di secondo grado in fascia 28, quest’ultimo avrebbe diritto a 4420 euro lordi di arretrati, considerando 30 euro nel 2019, 70 nel 2020 e 120 nel 2021.
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