Ci troviamo in via Eugenio Chiesa, passata alle cronache negli ultimi anni per diversi episodi di degrado e abbandono che di fatto rendono la via in molti punti impraticabile. Adiacente alla via c’è il noto Parco Chiala, soprannominato parco dei sassi, per via della sua particolare costruzione. Nell’area si è assistito negli ultimi anni ad un aumento del degrado a livelli esponenziali. Topi, rifiuti, cavi elettrici a portata di bambino e abbandono fanno da cornice a quest’area un tempo centro nevralgico della comunità di quartiere.
Un parco senz’acqua
Negli ultimi mesi, per via del totale abbandono dell’area si sono rotte, per via dell’usura, diverse tubature dell’acqua che hanno provocato veri e propri piccoli geyeser nell’area verde in più punti. Diversi sono stati gli interventi della polizia Roma capitale con la ditta municipale per transennare l’area assieme all’Acea.
Da 2 mesi però, anziché risolvere la problematica si è deciso di chiudere direttamente l’acqua in tutto il parco. Le fontanelle infatti sono chiuse e i pochi bambini che frequentano il parco si sono ritrovati, a partire dall’ultimo mese di quest’estate, senza potersi rinfrescare né tantomeno dissetare.
“Una situazione al limite dell’assurdo”, commenta un residente. “Ormai siamo abituati all’abbandono e al degrado totale in questo quartiere”, replica un altro, oltre ad aggiungere che le segnalazioni la maggior parte delle volte rimangono inevase.
Topi e degrado nell’area, la paura delle famiglie
Essendo un’area quasi completamente abbandonata, eccetto qualche intervento di straordinaria pulizia, i topi sono stati avvistati praticamente ovunque. I secchi per i rifiuti, laddove sono rimasti, sono completamente stracolmi di feci di cane e rifiuti di ogni genere. Sigarette e cartacce sono praticamente ovunque.
“Non c’è pulizia regolare dell’area come avviene invece in tante capitale europee”, dice Alfredo, assiduo frequentatore dell’area. “I topi quasi ogni sera mi passano vicino i piedi per poi rintanarsi tra le rocce del parco”, aggiunge. “Se non fosse per un ragazzo volenteroso e un gruppo di anziani quest’area sarebbe inaccessibile.”
Diverse sono state le segnalazioni dei residenti dell’area ma al momento di interventi concreti non c’è stata neanche l’ombra. Solo ogni tanto si vedono dipendenti comunali a pulire il parco o a sfalciarlo.
Fili elettrici a portata di mano e panchine distrutte
A completare lo stato di degrado perenne di quest’area sono i diversi sono fili elettrici a portata di mano che stanno destando preoccupazione tra i residenti in quanto non si sa se ci può essere pericolo o meno. I lampioni infatti sono quasi tutti sprovvisti della copertura in alcuni punti, copertura altezza bambino. Nel parco si possono trovare anche vecchie lampade abbandonate nella boscaglia molto pericolose per i bambini avendo una copertura in vetro. Per quanto riguarda le panchine sono quasi tutte vandalizzate e distrutte, sedersi nel parco diventa infatti un’impresa per anziani e famiglie.
Solo all’ingresso sono state ricollocate le stecche grazie alla generosità di un gruppo di anziani che giornalmente cerca di dare una parvenza di parco a questa giungla desolata. “Ho fatto varie segnalazioni agli organi competenti, tante parole e promesse ma zero fatti, venne Gualtieri a concludere la sua compagna elettorale qui, oggi è il sindaco ma questo parco se lo è dimenticato”, commenta uno degli anziani.
Movida e baby gang
Nell’area in questione, oltre al degrado e all’abbandono, sussiste un’altra problematica ormai da tempo, la movida. Il parco infatti è un luogo di ritrovo serale per numerosi giovani intenti a bere alcol fino a tarda notte con schiamazzi continui. La via adiacente diventa in alcuni casi una doppia fila fino almeno alle 3 del mattino. All’interno del parco invece bottiglie di vetro e rifiuti si possono trovare praticamente ovunque ma per la maggior parte sulle scalette e all’interno dell’ex cascata un tempo gioiello di questo parco ma oggi discarica a cielo aperto.
Oltre la movida i residenti denunciano inoltre la presenza di giovani minorenni che periodicamente distruggono determinate aree del parco. La madonnina contenuta in una roccia coperta da un cancello è stata rimossa e l’area vandalizzata. Si possono trovare addirittura tracce di incendi dolosi di piccola entità, qualche anno fa il parco era stato vandalizzato da ignoti che avevano bruciato l’area giochi e successivamente diversi alberi.
“Il territorio ormai è nel degrado più totale, non sappiamo più dove portare i figli a giocare”, tuona un residente. “Sono costretto ogni volta a prendere l’auto, spostarmi e andare altrove, magari in un parco di grandi proporzioni, qui addirittura l’area giochi ha i tappeti antishock divelti o con pali di ferro sporgenti”.
Voglia di rinascita tra rassegnazione e speranza
I residenti del popoloso quartiere del Nuovo Salario sono ormai rassegnati al degrado e all’assenza delle istituzioni sul territorio. Abbiamo intervistato un altro assiduo frequentatore del parco il quale ci racconta tra idee e proposte la sua visione.
“Questo parco un tempo era il fiore all’occhiello del quadrante, c’era una cascata che funzionava e il parco era sempre strapieno di persone. Il chiosco come luogo di ritrovo di anziani, famiglie e giovani, le partite trasmesse in tv la sera.Tante erano le attività infatti che si potevano svolgere nell’area. Le istituzioni dovrebbero intervenire come da loro dovere al fine di consegnare alla comunità di quartiere un parco dignitoso. Sarebbe bello rivedere la madonnina al suo posto, la fontana funzionante, il chiosco aperto, gli interventi di messa in sicurezza e di decoro, eventi culturali in grado di coinvolgere il quartiere. Tante sono le idee, la speranza non la perdo mai anche se nel quartiere conoscendo un po’ tutti vedo rassegnazione e amarezza”.