Loro il giorno del ponte di Ognissanti lo hanno passato davanti al Ministero dell’Istruzione, a Roma. Facendo un flash mob contro il nuovo Governo. A organizzare la protesta la Rete degli Studenti Medi e Udu. I ragazzi, mascherati con i volti dei neo ministri, hanno annunciato una mobilitazione su tutto il territorio nazionale, che si svolgerà il 18 novembre. Vogliono far capire che sono pronti alla “guerra”.
“Lo avevamo detto. Avremmo vigilato sul nuovo Governo e sul nuovo Parlamento. Sulle dichiarazioni, sugli intenti, sulle proposte di legge depositate e sulle azioni”, dichiarano gli studenti. Gli striscioni che espongono sono lapidari. Per ogni ministro c’è la scritta “Il mio merito?” e poi una risposta secca e poco edificante.
Il flash mob degli studenti davanti al Ministero
“E’ bastato poco al Governo Meloni per mostrare i propri intenti: abbassare le tasse ai più ricchi, disinvestire sulla scuola e sull’università, nessuna idea sulla Salute mentale e sul Lavoro retribuito e garantito per la nostra generazione”, dicono dalla Rete degli Studenti, che non hanno digerito il nuovo nome dato al Ministero. “Il Ministero dell’Istruzione diventa anche del “Merito”. Ci chiediamo da qualche settimane quale merito sia possibile in una società e in una scuola che oggi sono classiste e che lasciano indietro i più deboli. Ha ragione il Ministro Valditara, che oggi dice che la scuola italiana è classista. Vero, ed è per questo che cercare un merito possibile senza intervenire prima è dannoso oggi. Alla scuola e all’università servono risorse e investimenti, in primis per garantire welfare studentesco: risorse per rendere gratuiti e accessibili i libri di testo, il materiale didattico, gli stage e i tirocini, le gite formative e i viaggi di istruzione. Senza tutto questo l’unico merito possibile è di chi parte avvantaggiato. La scuola finirà per selezionare invece di includere”.
Per i ragazzi questo sarà un Governo antistudentesco, a causa di alcuni ministri impresentabili per quanto fatto in passato. “Abbiamo voluto denunciare i “meriti” che alcuni ministri, come Valditara o Piantedosi, hanno nel proprio curriculu – spiegano – Dal taglio di 10 miliardi su scuola e università al lasciare in mare per settimane delle persone. Quindi la loro è pura ipocrisia”.
Opposizione dura
Da parte dei sindacati degli studenti ci sarà una forte opposizione, per ottenere un diritto allo studio pubblico e accessibile, ma non solo. Gli studenti lotteranno per la giustizia climatica, per un lavoro sicuro e retribuito e per il diritto alla salute mentale. “Si tratta di temi – affermano – di cui siamo sicuri che il Governo non si occuperà. Per questo, per tutto, scendiamo in piazza in tutta Italia il 18 Novembre. Nessun merito per questo Governo!”