Roma. Quando la Polizia mette mano ai manganelli per sedare una manifestazione pacifica, la verità rimane sempre un po’ grigia, e la macchina mediatica, da entrambe le parti, comincia a scricchiolare. La verità si offusca, si appanna. Ma una cosa rimane certa: l’impiego di un metodo così ”forte” contro ragazzi che esprimono liberamente la propria posizione è certamente un elemento da non trascurare.
Scontri alla Sapienza, le piazze si mobilitano
Ad ogni modo, ora le piazze incutono un certo timore, perché dopo le manganellate alla Sapienza ci saranno ancora manifestazioni e occupazioni scolastiche – come quella che ha interessato di recente, e per più volte, il liceo Albertelli. Ora, il Viminale cerca la mediazione con gli studenti, le proteste e il capo della Polizia. Già per la giornata di oggi, giovedì 27 ottobre, infatti, i collettivi della Sapienza hanno indetto un’assemblea davanti a Scienze Politiche, dove ci sono stati gli scontri e le manganellate. Poche ore fa, invece, durante la serata di ieri, è arrivata anche una lettera aperta della Rettrice dell’Università Sapienza di Roma, Antonella Polimeni agli studenti, evidentemente agitati e in subbuglio per quello che è accaduto di recente.
La lettera aperta della Rettrice agli studenti Sapienza
Una lettera aperta in cui la Rettrice prende nettamente le distanze da quello che è accaduto: “L’intervento delle forze dell’ordine nel corso delle contestazioni è stato deciso e coordinato dal dirigente del servizio predisposto dalla questura, che lo ha ritenuto necessario per garantire l’ordine pubblico. Sapienza ha all’interno della propria città universitaria un presidio fisso della polizia“. E poi, continua: ”Alla luce di ciò, tengo a precisare che l’intervento delle Forze dell’Ordine nel corso delle contestazioni è stato deciso e coordinato dal Dirigente del servizio predisposto dalla Questura di Roma, che lo ha ritenuto necessario per garantire l’ordine pubblico. Vigileremo affinché in ogni sede dell’Ateneo venga garantita ad ogni membro della nostra Comunità la possibilità di esprimersi e affinché non si ripetano episodi dolorosi come quello a cui abbiamo dovuto assistere lo scorso martedì.”