Francesco Valdiserri, giovane universitario e frontman di una rock band, era al primo anno di Lettere e Filosofia alla Sapienza, e stava camminando su un marciapiede della Cristoforo Colombo insieme ad un amico. Erano in cammino per raggiungere la prima fermata del bus disponibile. Erano di rientro dopo una serata al cinema e stavano andando a casa. Nella stessa zona, a pochi metri di distanza, c’era Chiara S. e il suo amico, a bordo di un’auto in direzione Dragona. A mezzanotte circa, le loro quattro vite si sono incrociate. Chiara, con quell’auto, una Suzuki Swift, ha investito il ragazzo, morto sull’asfalto in una pozza di sangue. “Andavamo veloce. Poi Chiara si è accorta che avrebbe dovuto girare a destra, ha svoltato all’improvviso ed è salita sul marciapiede” – a parlare, come riportato da la Repubblica, è il passeggero che quella maledetta sera si trovava a bordo dell’auto killer. Il passeggero ha spiegato agli investigatori la sua testimonianza su quel che era accaduto pochi istanti prima della morte del giovane ragazzo.
Morte Francesco Valdiserri, Chiara ammette: ‘Avevo bevuto, non li ho visti. Ma non ero al telefono’
Travolto sul marciapiede dopo una svolta improvvisa
L’auto incriminata, una Suzuki Swift, guidata da Chiara S., all’improvviso dopo una svolta è salita sul marciapiede e dopo aver sradicato anche un palo della segnaletica, ha travolto il giovane ragazzo che stava camminando con un amico. Il racconto del testimone a bordo dell’auto non è durato molto, perché la sua testimonianza è apparsa semplice, lineare e senza contraddizioni rispetto alle evidenze racimolate dagli investigatori sul campo. Una circostanza maledetta e atroce che ha portato Chiara S., ora, 23enne, ai domiciliari per omicidio stradale aggravato dalla guida in stato di ebrezza. Le indagini mettono in evidenza, oltre all’alcool, anche un altro fatto: l’auto andava veloce, quasi certamente oltre i 70 km orari, anche se la conferma deve ancora arrivare dagli esami e dalle perizia cinematica. Ad ogni modo, “Chiara non stava usando il cellulare”, ha comunque dichiarato il testimone. Il racconto del testimone sembra combaciare con quanto tragicamente rilevato dopo il dramma di quella serata di giovedì scorso.