A due passi da Roma, sui Monti Lepini, esiste un comune che si chiama Carpineto Romano. E’ un paese di 5mila abitanti circa divenuto famoso perché ha dato i natali a papa Leone XIII, al secolo Gioacchino Pecci. Chi è della capitale, pratica la montagna e si interessa di speleologia conosce benissimo questa località ma soprattutto i suoi dintorni. Gli speleologi passano gran parte del loro tempo facendo trekking fuori sentiero. E’ un’attività molto pericolosa che richiede una grande conoscenza del terreno e del territorio. Ci vuole molta pazienza. Ci vogliono ottime scarpe trekking montagna. Le esplorazioni speleologiche nel comune di Carpineto Romano sono documentate già a partire dal 1926.
A maggio del 2017 alcuni esploratori romani scoprirono l’ingresso di una nuova grotta, poi chiamata Abisso Prometeo. Dopo un paio di anni abbondanti di esplorazioni constatarono l’esistenza di un complesso sotterraneo estremamente importante per il Lazio e in particolare per lo studio del carsismo della regione. Questa scoperta ha portato alla ricerca di nuove grotte nel territorio di Carpineto Romano.
Ma facciamo un passo indietro. Una grotta va prima di tutto trovata. E come si fa? Ovvio che lo studio della geologia aiuti molto, ma il lavoro maggiore si fa facendo trekking. Le grotte non si trovano quasi mai lungo i sentieri.
Non tutti immaginano che lo speleologo presti molta attenzione e cura nella scelta delle scarpe trekking montagna, ma queste gli possono salvare la vita. Camminare nei boschi non è facile. Una delle prime considerazioni da fare è che probabilmente si è fuori dalla copertura della rete telefonica. Qualsiasi tipo di caduta deve essere evitata perché potrebbe essere molto difficile chiamare i soccorsi. Il terreno spesso è coperto da un fitto strato di foglie che nasconde molte insidie: terreno sconnesso, buche, rocce spesso instabili, sicuramente umide se non bagnate. Il fogliame che può sembrare stabile e soffice, su piccoli pendii può far scivolare facilmente. Possono esserci dei dislivelli importanti celati da foglie o rametti caduti che creano una sorta di copertura estremamente ingannevole. Possono esserci dei piccoli cedimenti del terreno improvvisi con conseguente scivolamento. Ecco perché le scarpe da trekking montagna devono essere scelte bene. La scarpa deve essere alta sulla caviglia e garantire il massimo della protezione. La suola deve essere adatta a tutte le tipologie di terreno e il modello compatibile con qualsiasi stagione. Devono essere confortevoli ma anche protettive e impermeabili. Importante considerare anche che lo speleologo ha sempre uno zaino molto più pesante di quello di un escursionista. Oltre a tutto ciò che possa essere utile a un amante del trekking, all’interno dello zaino ci sarà sempre qualche metro di corda, il casco, la lampada frontale e qualche altro strumento assolutamente utile in caso di ritrovamento di grotta che farà aumentare considerevolmente il peso dello zaino. Da ciò ne deriva che le calzature utilizzate saranno più adatte a escursioni in ambiente alpino con zaini a pieno carico, piuttosto che scarponcini leggeri per escursioni veloci. Infatti anche la scelta dello zaino è molto importante, non solo per quanto riguarda le caratteristiche tecniche ma anche per il volume, che di solito è notevole.
In merito al resto dell’abbigliamento si scelgono i soliti capi consigliati con tessuti tecnici traspiranti e impermeabili. A seconda della stagione poi devono si devono scegliere indumenti di grammatura diversa. Molto importante è considerare che ci si può imbattere facilmente in rovi o vegetazione che può strappare i tessuti, quindi bisogna cercare di scegliere tessuti antistrappo.
Se si vuole iniziare questo percorso esplorativo, quindi, si deve partire necessariamente da ottime scarpe trekking montagna e dalla frequentazione di speleologi esperti e corsi adeguati. Chissà che durante una passeggiata esplorativa non si scopra una grotta con un tesoro!