Nuovo appello ad un confronto con il Governo da parte del Sindacato UGL Salute che torna a segnalare le difficoltà spesso incontrate dagli operatori sanitari impegnati sul campo in prima linea. Problemi che interessano ad esempio la mancanza dei posti letto negli Ospedali che causano gravi ripercussioni sull’intero sistema di gestione dell’emergenza considerando che, a catena, anche le ambulanze rimangono ferme per diverse ore al di fuori dei pronto soccorso. Come stanotte a Roma, dove le vetture sono rimaste in attesa quasi 7 ore prima di poter ripartire (e non è una novità purtroppo).
Massimiliano Scermino, di UGL Salute Lazio
“Gli organici degli ausiliari, dei medici e degli infermieri dei pronto soccorso, già spesso insufficienti ad assicurare quelli che sarebbero i propri compiti istituzionali, si trovano a dover prestare assistenza anche a 30 e più malati in attesa di posto letto”, spiega Massimiliano Scermino di UGL Salute per ARES 118. “Pazienti letteralmente ammassati all’interno di spazi che, inevitabilmente, diventano angusti, promiscui e insicuri. Pazienti in attesa di posto letto da assistere che corrispondono a circa due reparti fantasma di degenza, di media grandezza, che vengono messi a carico di un PS, snaturando completamente gli obiettivi assistenziali del reparto di emergenza spesso in condizioni deprecabili”.
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E ancora: “Non solo, dopo essere stati quasi derisi da taluno per quanto dicevamo da quasi 10 e più anni fa, oggi finalmente ci si accorge di quella che è una vera e propria emergenza su scala nazionale, molto più grave di un’epidemia influenzale, che per troppo tempo è stata sottaciuta, negata o nascosta nel disprezzo più vergognoso dei diritti dei malati e degli operatori del P.S. e del 118 costretti oltretutto a subire nuove violenze fisiche e psicologiche con delle vere e proprie aggressioni“, conclude Scermino prima di chiudere con un appello: “Se la gestione del Sistema Sanitario Nazionale non tornerà ad essere basata principalmente su una seria programmazione sanitaria, l’attuale crisi dei pronto soccorso nazionali sarà il preludio al crollo di tutta la Sanità Pubblica Italiana. Auspichiamo che ci sia per questo un confronto al più presto con il nuovo governo”.
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