Regione Lazio. Le manovre autunnali sono già iniziate e tutto comincia ad andare verso quella direzione, in parte già sollecitata dall’annuncio fatto da Zingaretti solamente qualche giorno fa sulle sue dimissioni, dopo anni alla guida della Regione Lazio: tutto converge, ora, verso le elezioni regionali Lazio 2023, tuttavia la data ancora non c’è e ancora tante sono le incognite in generale sul tema. Difficilmente, date le tempistiche, ci sarà un accorpamento con il voto in Lombardia.
Verso le elezioni regionali nel Lazio
Nicola Zingaretti aveva già dato qualche sentore nei giorni scorsi. Il Presidente è ormai giunto alla fine del suo secondo mandato alla guida del territorio, inoltre alle scorse politiche il politico è stato anche eletto deputato e ciò andrà inevitabilmente ad innescare un’apertura anticipata dei seggi. Per quanto riguarda il suo schieramento, il centrosinistra per il ”dopo Zingaretti” avrebbe lanciato la disponibilità a prendere parte alle primarie per Alessio D’Amato e Daniele Leodori, oltre alla ben nota consigliera Marta Bonafoni. Ad ogni modo, molto dipenderà anche da cosa vorranno fare Pd e Movimento 5 Stelle.
Leggi anche: Lazio, Zingaretti: “Mi dimetto entro tre settimane. Alle urne tra il 18 dicembre e fine gennaio””
Manovra autunnali nei partiti
La questione, però, è aperta e ancora in via decisionale anche per il centro destra, in cui la scelta del candidato da far correre alle elezioni regionali del Lazio spetterà probabilmente a Fratelli d’Italia. Un nome che verrà fuori solamente dopo l’insediamento e la formazione del governo – oggi le consultazioni. I sondaggi, poi, hanno chiaramente elargito il loro vaticinio sulla questione: solamente un campo largo del centrosinistra potrà garantire la vittoria sul centrodestra, ma la questione non sarà semplice per il PD che dovrà far convivere sotto lo stesso tetto coinquilini come Azione e Movimento 5 Stelle.
Elezioni regionali Lazio 2023: la data
Nell’ormai lontano 2018, le elezioni regionali per il Lazio si tennero in data 4 marzo, proprio in concomitanza con le elezioni politiche e regionali in Lombardia. Quest’anno però l’accorpamento potrebbe saltare, dal momento che Nicola Zingaretti ha due mesi di tempo per dimettersi e accettare il seggio a Montecitorio, e le elezioni poi dovranno essere indette entro un massimo di tre mesi. Come lo stesso Presidente uscente ha dichiarato, le urne nel Lazio si apriranno tra il 18 dicembre e la fine di gennaio.
La legge elettorale
Per quanto concerne le modalità elettorali, ricordiamo che la legge elettorale in vigore era stata modificata nel gennaio 2017, diminuendo così a 50 il numero dei consiglieri, con l’inserimento successivo della parità di genere e del divieto al terzo mandato – il che ha immediatamente tagliato fuori Zingaretti senza altre esitazioni. Ora, l’80% dei seggi presenti nel Consiglio – 40 consiglieri in totale – dovrà assegnarsi con metodo proporzionale alle liste circoscrizionali concorrenti presentate su base provinciale. Poi, come premio di maggioranza, alle liste che sono collegate al presidente eletto spetterà il restante 20% dei seggi – 10 consiglieri.
Le circoscrizioni e il sistema dei voti
Tutte e 5 le circoscrizioni regionali – Roma, Frosinone, Latina, Rieti, Viterbo – si vedranno assegnare i seggi in proporzione alla popolazione. Poi, quando si tratterà di ripartire i seggi nelle singole circoscrizioni si dovrà dividere il numero della popolazione nella Regione per i quattro quinti (40) dei componenti del Consiglio regionale. Sarà proclamato Presidente di Regione il candidato che otterrà il maggior numero di voti validi sul territorio regionale. Infine, a differenza delle amministrative, non è previsto il ballottaggio. Previsto in queste elezioni anche il voto disgiunto: cioè si potrà votare il candidato alla carica di presidente di Regione e parallelamente anche altre liste non necessariamente a lui collegate.