È finito in manette con l’accusa di spaccio ed evasione. Si tratta di Vincenzo Pandetta, Niko, il trapper neomelodico arrestato dalla Polizia di Milano su esecuzione di un ordine di carcerazione a quattro anni. Una condanna definitiva, visto che la Cassazione ha rigettato il ricorso della difesa, solo qualche giorno fa.
È stato lo stesso trapper a dare notizia della sua condanna sui social, poi ha fatto perdere le sue tracce. Almeno fino a quando gli investigatori lo hanno rintracciato a Quarto Oggiaro per dare esecuzione al provvedimento.
I concerti annullati a Roma e sul litorale laziale
L’artista si è visto annullare diversi concerti in programma. Tra gli altri uno era previsto in un locale di Finocchio a Roma a settembre scorso.
Non è stata, però, la prima volta che il cantante si è visto opporre un “no” ai suoi concerti. Già lo scorso anno il X Municipio aveva espresso un diniego alla richiesta di far esibire Niko Pandetta.
Pandetta è anche noto per essere nipote del boss catanese, Salvatore Cappello in carcere da 20 anni al regime del 41 bis, al quale il trapper ha dedicato una canzone, perché “Io gli voglio bene” disse quando presentò la canzone.
Roma, trapper picchiano selvaggiamente un ragazzo del Bangladesh