È di ieri la notizia che il CDA dell’AMA, l’azienda municipalizzata di Roma per l’ambiente, «su proposta del Presidente Daniele Fortini, nella seduta odierna ha deliberato di procedere al licenziamento dei dipendenti assunti nel 2008 a chiamata diretta tuttora in organico (37 su 41) e di 23 autisti anch’essi assunti nel 2008». 60 persone, assunte a chiamata diretta e coinvolte nello scandalo della parentopoli capitolina sono quindi state licenziate proprio perché non prese con regolare concorso e prive pertanto dei requisiti previsti dalla legge. La vicenda ha riportato alla luce le 43 assunzioni a tempo indeterminato, derivate da stabilizzazioni senza i requisiti, avvenute nel Comune di Pomezia, riguardo le quali oggi Pietro Angellotto, ex amministratore pometino, ha presentato un “esposto indirizzato a tutti i cittadini di Pomezia”.
“Ho riletto attentamente la relazione dei Dirigenti Ispettivi di Finanza Pubblica Dott. Vito Tatò e Dott. Alessio di Cola, rimessa al Comune di Pomezia il 3 maggio 2013, prot. 0039318, relazione che rilevava gravissime violazioni di legge da parte dei dirigenti del Comune di Pomezia – spiega Angellotto – Premetto che la nuova amministrazione Comunale, che si è insedia a giugno del 2013, solo il 22 luglio del 2014 ha affrontato l’argomento con deliberazione 152/2014, avente titolo “verifica M.E.F., elenco irregolarità segnalate alla Procura regionale della Corte dei Conti- atto di indirizzo per azione di responsabilità per danno erariale”. Dopo questa delibera, io ho chiesto ai vari organi competenti l’istituzione di una commissione d’indagine per approfondire i fatti e contestare ai dirigenti eventuali comportamenti irregolari”.
“Tra le presunte ed eventuali irregolarità – prosegue Angellotto – come risulta dalla relazione del MEF, gli ispettori ministeriali contestavano l’illegittima stabilizzazione di personale precario ben 43 dipendenti (pag.117-126 relazione), violazione della normativa legge 296/96 ,come bene precisato nel documento della presidenza del consiglio dei ministri, fatto che fino al 2012 ha comportato un danno erariale di € 5.100.462,29. Ricordo che la legge stabilisce la nullità dei contratti individuali. In questo caso le stabilizzazioni sono avvenute con determine dei Dirigenti al Personale quindi gli stessi, a parere degli ispettori, hanno violato le leggi generando un notevole vantaggio patrimoniale ai beneficiari dei provvedimenti”.
L’ex sindaco lamenta l’immobilismo da parte degli attuali amministratori su questa vicenda. “Nessuno, a seguito delle mie segnalazioni, ha richiesto ragguagli, ha approfondito la tematica, né ha preso provvedimenti sanzionatori nei confronti dei Dirigenti responsabili delle violazioni di legge, anzi, l’attuale dirigente al personale è stata premiata con l’incarico aggiuntivo dell’avvocatura comunale, e tutti hanno continuato a percepire i premi di risultato come se nulla fosse accaduto. Ritengo quindi che ci siano stati dei comportamenti omissivi del Sindaco, della Giunta Comunale, del Presidente del Consiglio e dei Presidenti commissioni Finanze e Personale, per i compiti loro assegnati dal testo unico enti locali, e che questo consenta di continuare a generare vantaggio patrimoniale a favore dei dipendenti stabilizzati illegittimamente, poiché i contratti individuali in essere avrebbero dovuto essere conclusi per nullità, se gli amministratori a conoscenza delle violazioni di legge avessero agito nell’interesse della comunità che amministrano, assumendo le decisioni utili a ripristinare la correttezza amministrativa nella legalità. Non prendendo provvedimenti, invece, questa situazione continua a gravare sulle casse Comunali per oltre 1,5 milioni di euro l’anno”.
“Quello che vorrei – conclude Angellotto – è semplicemente mettere a conoscenza di tutti i cittadini di questa situazione, chiedendo a coloro che nella nostra comunità hanno ruolo, responsabilità e potestà di verificare se nei comportamenti dei dirigenti e degli amministratori Comunali si riscontrino illeciti, come si desume dalla relazione degli ispettori del MEF, e di agire in conseguenza e per competenza”.
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Angellotto denuncia: “A Roma l’AMA licenzia 60 dipendenti senza requisiti. E a Pomezia che si fa con i 43 stabilizzati senza requisiti?”
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