Willy Monteiro Duarte, è diventato il simbolo di una lotta interminabile contro la violenza e il bullismo. Per ricordare il giovane ragazzo, ucciso di botte a Colleferro, sta per nascere “La casa di Willy”: un centro di aggregazione giovanile finalizzato ad incrementare la socialità dei ragazzi.
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Dove nascerà?
L’idea è stata presentata dal sindaco Enzo Salera che ha annunciato l’inizio dei lavori. L’edificio si trova a San Bartolomeo, una frazione della città di Cassino. La struttura in questione ha avuto, in passato, diverse attività all’interno. Infatti, inizialmente costituiva l’appendice della nuova Chiesa di San Bartolomeo a disposizione dei giovani del quartiere, poi, per qualche mese, è divenuta la sede della Polizia Locale, anche se alla fine non fu mai utilizzata per la nota carenza di personale del Corpo; infine, prima di essere occupata abusivamente e poi abbandonata, ospitò un centro anziani.
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Il progetto
L’iniziativa porterà il nome “La casa di Willy” come segno di speranza. Ciò che, infatti, lega tutti coloro che hanno seguito la storia di Willy, è che si spera che da quel terribile evento possa nascere un’occasione generativa attraverso la costruzione di condizioni migliori per le giovani generazioni, soprattutto in territori complessi e di periferia.
Il progetto si fa sempre più concreto e reale. Infatti, vi sarà anche un avviso pubblico per affidare ad operatori del Terzo Settore la gestione dell’iniziativa. Il progetto ha un obiettivo veramente importante soprattutto oggigiorno ed è per questo che il sindaco ci tiene particolarmente. Infatti, il sindaco Salera, vorrebbe realizzare un qualcosa che aiuti i giovani a socializzare ma, in primis, a rispettarsi a vicenda. “La casa di Willy” sarà promotrice di molte attività per i ragazzi: giochi, sostegno scolastico, laboratori, inviti alla lettura, educazione all’uso dei new media ma anche gioco libero. Il tutto per coinvolgere i ragazzi del quartiere, per rendere più felice ed interessante, stimolante, un tempo libero spesso sprecato.