Quando il divorzio irrompe all’interno della vita di coppia, allora tutti i non detti, tutte le bugie nascoste e le verità celate potrebbero saltare fuori, all’improvviso, dopo anni e anni di convivenza. Questo perché la rottura di un rapporto comporta sempre una certa dose di sincerità. Ma nell’ultimo caso riportato da Il Corriere della Sera, la verità era più grande di quanto ci si aspettasse.
La verità nascosta per anni al marito
Loro divorziano, e lei dunque decide di raccontare tutta la verità al suo ormai ex marito. Una verità scomoda, forte, celata per diversi anni durante il loro matrimonio: il figlio che lui ha cresciuto come se fosse il suo, in realtà è di un altro. Le parole della donna sono arrivate come un fulmine a ciel sereno, facendo perdere ogni traccia di certezza nella vita dell’uomo. Per l’ex marito è, a dir poco, un trauma. Per lei, invece, un trauma di diverso tipo, cioè legale, perché ad attenderla c’è un processo per falso.
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Revoca della paternità e denuncia
L’ex, un alto funzionario pubblico come si apprende dal Corriere, decide così di revocare al figlio la potestà patrimoniale, e successivamente denuncia la sua ex moglie alla magistratura. Ora, per il pm di turno si prospetta davvero un bel problema da risolvere: di fatto, l’effetto corollario dell’inchiesta, e di un eventuale processo con condanna, potrebbe comportare una separazione dell’adolescente da sua madre. Un fatto che si configurerebbe come una seconda perdita per l’adolescente, dopo la perdita legale del padre.
La donna rischia due anni per falso
Ad ogni modo, per il momento, la signora è iscritta nel registro degli indagati per falso in stato civile. Quella verità rimasta sepolta per anni, e mai raccontata, è diventata un reato nell’esatto momento in cui la donna ha firmato un documento in cui dichiarava la paternità del ragazzo attribuendola al marito. Il falso per la donna rischia di trasformarsi in almeno 2 anni di carcere.