Totti-Blasi. Una notizia non da poco, questo è chiaro: un investigatore privato per spiare Francesco Totti assoldato da Ilary Blasi che, per l’occasione, e per un lavoro pulito senza intralci, avrebbe sborsato ben 75.000 euro. La cifra è già di per sé un dato eclatante, anche perché la preda da pedinare non era da poco, niente di meno che il Pupone, già di per sé continuamente seguito e fotografato dai maestri della cronaca rosa e dei tabloid da gossip. Dunque, certo, l’investigatore assoldato avrebbe potuto facilmente mimetizzarsi in mezzo alla fitta giungla di fotografi e giornalisti.
L’investigatore privato pagato da Ilary per spiare Francesco
Ma ritornando a noi, Ilary avrebbe sborsato una cifra non da poco per spiare, pedinare e fotografare Totti a sua insaputa per la bellezza di tre mesi consecutivi. Precisamente da fine aprile a fine luglio – è quanto rivelato anche da la Repubblica con un pezzo nelle ultime ore. L’obiettivo? Raccogliere le prove del presunto tradimento del marito con la romanordina Noemi Bocchi. A parlare sarebbe stato l’investigatore stesso, Ezio Denti, che ha rilasciato anche un’intervista sul tema al settimanale Nuovo.
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Le parole del professionista a Nuovo
Il professionista non è nuovo del mestieri: era stato ingaggiato anche da Alena Seredova, per fotografare Gianluigi Buffon insieme a Ilaria D’Amico. Insomma, un vero esperto della questione tradimenti Vip. Nella sua intervista ha dichiarato che il compenso ricevuto da Blasi comprendeva “una strumentazione sofisticata: Gps, camere a infrarossi, auto e moto civetta, droni e soprattutto ore e ore di lavoro”.
Il modus operandi del pedinaggio su Totti
Ad ogni modo, Denti sostiene che durante le operazioni e il lavoro, avrebbe impiegato tutti i mezzi leciti, dunque non le cimici per intenderci, “quelle – spiega l’investigatore esperto del tema – possono essere posizionate soltanto dalla polizia giudiziaria o su mandato di una magistrato”. Dunque, il modulo era: appostamenti, gps in auto e fotocamera. Sembra una bella storia, tuttavia, l’investigatore, una volta contattato da Repubblica per chiarire l’argomento, ha risposto: “Non ho rilasciato interviste, mi tutelerò”.