Lazio. Nicola Zingaretti, ad oggi Presidente della Regione Lazio, si dimetterà dall’incarico entro tre settimane. Lo ha annunciato il governatore stesso in un’intervista a Il Messaggero. Eletto alla Camera, il Presidente lascerà a breve la guida della Regione, annunciando di conseguenza anche la prossima finestra di voto prevista nell’arco temporale tra il 18 dicembre e fine gennaio.
Le parole di Nicola Zingaretti
Solamente questione di tempi tecnici, insomma: “La legislatura regionale è conclusa – ha dichiarato Zingaretti nell’intervista – abbiamo approvato il collegato in bilancio in giunta, che sta per andare in consiglio, molto importante. Si può fare in due o tre settimane, subito dopo io mi dimetterò”. Subito dopo ha aggiunto: “A quel punto la forbice credibile per le elezioni sarà tra il 18 dicembre e fine gennaio. Ma deciderà l’alleanza e il consiglio”.
Le dimissioni dopo due mandati alla Regione Lazio
Dimissioni certamente scontate, anche perché dopo due mandati consecutivi era difficile una sua ricandidatura alla presidenza della Regione, una presidenza durata quasi 10 anni. “Noi come Pd dobbiamo aprire in fretta una fase di nuovo radicamento sociale, politico e culturale. La svolta sarà quella di tornare di nuovo e con più chiarezza vicino alle persone – ha spiegato alla fine.
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Le prossime elezioni regionali
Dunque, dopo le delicate elezioni dello scorso 25 settembre, un’altra fase altrettanto importante: c’è chi scommette anche sulla data, che potrebbe cadere nella seconda metà del mese di gennaio. Il che vuol dire una semplice cosa: altre campagne elettorali durante le vacanze, questa volta non estive, ma invernali.
Natale in campagna elettorale
Le feste di Natale vedranno lo scontro decisivo tra i candidati alla Regione: ci si chiede soprattutto se, in questa fase, il centrosinistra riuscirà a riproporre le formula del campo largo con 5S e Terzo Polo. Un obiettivo complicato, certamente, ma non impossibile da realizzare. La difficoltà consiste non soltanto nei rapporti interni tra Pd e 5Stelle, in parte logori, ma soprattutto perché un’alleanza con i grillini non è proprio nei progetti più imminenti di Carlo Calenda, il leader di Azione e capofila dell’accoppiamento con i renziani del partito di Italia Viva.