Nuove eruzioni sul vulcano Stromboli, che continua a emettere colate di lava e dare vita a crolli. Vista la particolare posizione geografica, i tecnici temono un rischio tsunami sull’isola.
Rischio tsunami a Stromboli
Per la propria posizione geografica, oltre che per il fianco estremamente instabile della Sciara del Fuoco, il vulcano viene considerato come la maggiore sorgente di tsunami all’interno del Mar Mediterraneo. Lo dimostrano le ultime 36 ore sul territorio, dove piccole onde anomale hanno messo in allerta cittadini e professionisti. La situazione, al momento, rimane comunque molto lontana dal maremoto che toccò l’isola nel 2002 per un’eruzione vulcanica.
Sul pericolo di onde anomale, le Autorità hanno deciso di coinvolgere in videoconferenza i Sindaci delle aree locali potenzialmente a rischio tsunami. Nonostante un simile scenario sia improbabile, la linea degli Enti competenti rimane quella di monitorare la situazione e tenerla sotto controllo.
L’allerta passa da gialla ad arancione
Sul territorio di Stromboli, l’allerta è salita da gialla ad arancione. Il Sindaco di Lipari, Riccardo Gullo, ha invitato i cittadini alla massima prudenza, senza però cadere nell’allarmismo. Alle quattro del mattino, sull’isola c’è stata una nuova esplosione che ha svegliato la cittadinanza. Davanti alla paura di numerosi cittadini per la situazione che sta vivendo l’isola, il Sindaco rassicura: “Siamo assolutamente preparati, con le Autorità che stanno seguendo con attenzione questa fase dell’attività del vulcano”.
Attualmente, sull’isola si trovano 600 persone. Tutte vivono sul lato dove non persistono fenomeni preoccupanti, ma questo implica ugualmente la comprensione del fenomeno attraverso uno stato di allerta e il calcolo dei rischi.
La situazione sull’isola
L’Osservatorio esterno dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) ha riscontrato nuovi e modesti crolli sull’isola, che secondo loro sarebbero causati “dall’erosione dei canali dei flussi lavici che si sovrapponevano”. Crolli e flussi lavici che continuano, seppur poco alimentati, tanto da non raggiungere neanche il mare.
La terra continua comunque a tremare. Nelle ultime 24 ore si sono registrate varie fluttuazioni, oscillando tra i livelli medio-basso e medio-alto. L’eruzione avrebbe provocato anche una piccola onda di tsunami, ovvero la quarta registrata dal 2019 a oggi. Ecco perchè l’attenzione degli osservatori rimane alta sul fenomeno.
Cosa comporta l’allerta arancione?
Il Dipartimento della Protezione Civile ha disposto di aumentare l’allerta da gialla ad arancione, passando di fatto a una fase operativa di preallarme. Una situazione che ha dato vita a una videoconferenza col il sindaco Gullo, insieme a il Dipartimento Nazionale e Regionale della Protezione Civile, i Centri di competenza che monitorano il vulcano, le Prefetture di Messina e Reggio Calabria.
Il Sindaco di Lipari ha illustrato quali passi servono per garantire la sicurezza di tutti. Già oggi, si stanno effettuando dei sopralluoghi messi in campo dalle Autorità competenti e dall’INGV, dove sul campo delle pendici del vulcano si cercherà una visione della situazione. Secondo Gullo, “nonostante l’innalzamento dell’attività vulcanica, non ci si troverebbe di fronte a nessuna situazione di pericolo. Comunque da parte di tutti c’è la massima attenzione e questo deve essere una garanzia per i cittadini e i tanti turisti che ancora affollano Stromboli”. Il Sindaco ha inoltre voluto spiegare perchè non ha interrotto le escursioni sul vulcano. Secondo Gullo, “Imporre lo stop avrebbe comportato il rischio di escursioni clandestine non autorizzate da parte di escursionisti. Meglio affidarsi alle guide vulcanologiche”.